Giunto alla sua settima edizione, "Panafricana", festival che si è svolto dal 1 al 9 dicembre a Roma, ha raccontato con tanta passione un’Africa diversa, attraverso le immagini di film recenti, opere di registi africani, italiani ed internazionali.
Il palinsesto, articolato in dieci sezioni, vetrine e retrospettive, ha coinvolto tre schermi romani prestigiosi (Accademia di Francia-Villa Medici, Cinema Trevi-Cineteca Nazionale e Centre Culturel Saint-Louis de France) ed è stato arricchito da tavole rotonde, incontri, omaggi e presentazioni.
Organizzato da Associazione Culturale Yeelen con il sostegno di Regione Lazio-Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport, Comune di Roma-Assessorato alle Politiche Giovanili, ai Rapporti con le Università , alla Sicurezza, Ambasciata di Francia-Servizio Culturale BCLA e Groupe des Missions diplomatiques francophones à Rome, il festival è stato realizzato in collaborazione con Università Roma Tre-Dipartimento Comunicazione e Spettacolo e Corso di Laurea in DAMS, Accademia di Francia-Villa Medici, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Centre Culturel Saint-Louis de France, in partenariato con Napis-Sottotitoli elettronici, Movimento degli Africani e Servizio Civile Internazionale e con il contributo di Autocentri Balduina, Gruppo Rosati e Groupama Assicurazioni. Mobility Partner del festival è Atac. Media Partner del festival è stato anche quest’anno Raisat, che ha seguito il festival attraverso Raisat Web Channel.
LE SEZIONI
Panafricana 2007 ha ospitto alcuni dei film africani più recenti, in anteprima o provenienti dai festival internazionali maggiori. Tra i film più apprezzati, "Ezra", vincitore del Fespaco 2007, realizzato dal nigeriano Newton Aduaka sul trauma vissuto dai bambini soldato e due anteprime nazionali: "The World Unseen" della scrittrice anglo-sudafricana Shamim Sarif - un’intensa storia d’amore saffico ambientata nel Sudafrica dell’apartheid - e il documentario "Nouba d’or et de lumière" della regista Izza Genini, un appassionante viaggio nell’universo musicale marocchino, firmato dalla produttrice di Transes, il documusical restaurato di recente dalla World Cinema Foundation di Martin Scorsese.
"Lezioni di cinema" è stata dedicata al regista e storico del Burkina Faso Gaston Kaboré, uno dei padri fondatori del cinema del paese degli uomini integri (questo significa Burkina Faso, l’ex Alto Volta, cosଠdenominato dal presidente Thomas Sankara). E' stata l'occasione per incontrare un grande maestro e per (ri)vedere alcuni classici africani, da Wend Kuuni (1982) a Buud Yam (1997), e scoprire i progetti e le attività della Scuola di Cinema Imagine da lui fondata a Ouagadougou.
"Italiani in Africa (1949-73)" - grazie alla collaborazione con la Cineteca Nazionale - ha permesso di continuare, nello spazio del Cinema Trevi, il discorso iniziato l’anno scorso con la rassegna sul cinema coloniale italiano, per indagare la presenza dell’Africa nel nostro immaginario cinematografico, dal dopoguerra ai primi anni Settanta, nelle diverse sfumature possibili, come centro della narrazione o come tela di fondo: dalla parodia dei film esotico-coloniali (Totà le Mokà) al peplum (Cartagine in fiamme) fino al cinema di reportage (Congo vivo) e d’impegno civile (I dannati della terra, A proposito dell’Angola).
Focus Fespaco - in collaborazione con la Cinémathèque Afrique del Ministero degli Affari Esteri francese - ha presentato , in occasione della 20° edizione del Festival Panafricano di Ouagadougou (Fespaco) e dell’edizione in Francia di un doppio cofanetto in dvd con tutti i film vincitori, una selezione di alcuni dei film africani premiati al Fespaco, in una sorta di ideale omaggio alla storia del cinema africano. I film della sezione, ospitata al Centre Culturel Saint-Louis de France, sono stati presentati in versione originale con sottotitoli francesi.
"Cantiere Europa" ha gettato uno sguardo diverso sulle nuove geografie - fisiche ed umane - che si creano nelle nostre società in continuo movimento, paesaggi urbani e rurali che si confrontano con le differenze - negate o valorizzate - di chi arriva dall’altra sponda del Mediterraneo. Tra le tante anteprime nazionali, "L’autre moitié" dello svizzero Rolando Colla - in cui due fratelli di origine algerina si trovano coinvolti, loro malgrado e su fronti opposti, nella lotta al terrorismo - e due film dell’olandese Albert ter Heerdt - "Kicks" e "Shouf shouf habibi" - due commedie agrodolci sui problemi di integrazione della comunità marocchina in Olanda.
"Panafricana Kids" è la sezione pensata per coinvolgere il pubblico più giovane, ma non solo. In cartellone infatti sono stati proposti "La Reine soleil" del francese Philippe Leclerc, dal romanzo storico di Christian Jacq: una giovane principessa egiziana si ribella al potere del faraone Akhenaton suo padre e va alla ricerca della madre Nefertiti, esiliata in un’isola lontana. Una metafora sul potere del femminile e sulla forza della conoscenza. Inoltre il film biografico "Michou d’Auber" di Thomas Gilou - con Gérard Depardieu, Nathalie Baye e Mathieu Amalric: ambientato negli anni della guerra d’Algeria, il film narra la storia - solo in parte romanzata - di Messaoud Hattou, autore della sceneggiatura e attore di origine algerina interprete di due famosi film di Merzak Allouache, Bab el-Oued City e Chouchou.
"Sguardoitaliano" raccoglie una selezione di recenti titoli - documentari e finzione - realizzati da registi italiani, o di origine africana ma residenti in Italia. Cortometraggi che offrono uno sguardo dall’interno sul nostro rapporto con il continente africano e le mille suggestioni che nascono dall’incontro, come in "Adil e Youssuf" di Claudio Noce, "Un giorno particolare" di Adil Tanani, "Guinea Pig" di Antonello De Leo, "Zakaria" di Gianluca e Massimiliano De Serio.
"Invito al viaggio" è stato presentato come il diario di bordo del festival, lo spazio dove si sono raccolti titoli fuori formato che conducono, attraverso percorsi familiari e insieme sconosciuti, verso possibili rotte da percorrere in un’Africa tutta da (ri)scoprire, tra l’home movie ("Le Zombi" di Lili Hinstin, "Douz" di Ali Chemmem) e il reportage ("Mauritania: città-biblioteche nel deserto" di Rossella Piccinno, "Talam Marocco" di Roberto Minini-Meròt).
In "Homevideo Free Zone" si è dato spazio a titoli di interesse panafricano in uscita nel mercato homevideo italiano, in collaborazione con alcune distribuzioni. Tra le prime ad aderire, Lucky Red con il recente "Daratt" (2006) di Mahamat-Saleh Haroun e 20th Century Fox Home Entertainment con un classico come "Le nevi del Kilimangiaro" (1952) di Henry King e il western in chiave blaxploitation "Posse - La leggenda di Jessie Lee" (1993) di Mario Van Peebles.
Il 2007 ha purtroppo segnato la scomparsa di alcune personalità di punta del cinema africano ed inoltre è l’anno in cui ricorrono alcuni importanti anniversari. Panafricana ha ricordato tutti questi eventi con alcuni doverosi Omaggi:
- Realizzato in collaborazione con Lucky Red, l’omaggio a Sembène Ousmane (il regista senegalese considerato il padre del cinema africano, scomparso il 9 giugno 2007) ha visto la proiezione del film "Moolaadé" (2004) alla presenza di Gaston Kaboré.
- Un doveroso omaggio è stato reso anche al produttore tunisino Ahmed Bahaeddine Attia (morto il 10 agosto 2007), che ha sostenuto con la sua Cinétéléfilms alcune delle voci più importanti del cinema africano contemporaneo, tra cui Nouri Bouzid, ospite delle Lezioni di cinema di Panafricana 2006. E' stato ricordato con la proiezione del film "Po di sangui" del regista guineano Flora Gomes.
La ricorrenza dei quarant’anni dalla morte di Che Guevara ha riportato alla memoria i legami profondi tra Africa e Cuba, negli anni delle lotte di liberazione dal colonialismo, attraverso lo splendido documentario - coprodotto da Arte - "Cuba, une odyssé e africaine" della regista egiziana di origine libanese Jihan El Tahri.
Quest’anno ricorre anche il centenario della nascita di Alberto Moravia. Grazie alla collaborazione con Rai Teche il Festival ha proposto la visione di alcuni dei lavori per il piccolo schermo che lo scrittore - e infaticabile viaggiatore - ha scritto e realizzato sull’Africa, in collaborazione con Dacia Maraini, Gianni Barcelloni e Andrea Anderman.
Infine, aderendo alle iniziative del Comitato Italiano Sankara XX Anniversario, il festival - in collaborazione con il Movimento degli Africani - è stato omaggiato Thomas Sankara, il "presidente ribelle" del Burkina Faso, assassinato venti anni fa con un colpo di stato, il 15 ottobre 1987, dopo quattro anni di una pacifica rivoluzione in cui il giovane leader (aveva solo 37 anni) aveva portato uno dei paesi più poveri del mondo a "cercare la felicit" e ad "osare inventare l’avvenire" attraverso grandi riforme in campo politico, economico e culturale.
La serata di apertura, sabato 1 dicembre a Villa Medici, è stata realizzata in collaborazione con Amref, in occasione dei 50 anni dell’Ong e della giornata mondiale dell’Aids. Nel corso della serata è stato proiettato il documentario di Giovanni Piperno T"his Is My Sister" e l’installazione "Scatti di strada" , un racconto fotografico dei ragazzi di strada di Nairobi, a cura di Giuliano Matteucci e realizzata con una trentina di fotocamere usa e getta utilizzate dai ragazzi degli slum di Kawangware e Withaka, due tra le più grandi baraccopoli di Nairobi.
Insomma, un evento eccezionale e di tutto rispetto che ha voluto far scoprire al suo pubblico i mille volti di un’Africa in piedi, che guarda lontano...
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