Due anni dopo «I segreti di Brokeback Mountain», Ang Lee porta a casa un altro Leone d'Oro. La giuria della 64° Mostra del Cinema di Venezia ha assegnato il riconoscimento più importante al film «Lust, Caution». Un'opera che aveva convinto critica e pubblico (non tanto, forse, quanto i lavori di Kechiche e Michalkov), ma in pochi avrebbero scommesso su un altro Leone d'Oro per il regista taiwanese. «Venezia è un bel posto per me» ha commentato Ang Lee, che ha dedicato il suo premio ad Ingmar Bergman.
PREMI SPECIALI - Non è stata comunque una decisione facile, per la giuria presieduta da Zang Yimou. Come racconta Ferzan Ozpetek, «ci sono volute quasi nove ore». E alla fine è stata necessaria addirittura una deroga al regolamento per assegnare due premi speciali della giuria: sono andati ex aequo a "La graine et le mulet" di Abdellatif Kechiche (grande favorito della vigilia) e ad "I'm not there" di Todd Haynes («L'abbiamo adorato per il suo coraggio artistico» spiega Emanuele Crialese, un altro dei giurati). Leone speciale per il miglior insieme dell'opera a Nikita Michalkov ("12"), Leone d'argento per la regia a "Redacted" di Brian De Palma. «Spero che questo film aiuti a convincere la gente a scendere in piazza contro la guerra in Iraq» ha affermato il regista americano dopo aver ritirato il premio.
ATTORI - Qualche sorpresa dai premi assegnati agli attori. Cate Blanchett in versione Bob Dylan ha vinto la Coppa Volpi come miglior interpretazione femminile: un nome che molti avevano indicato come possibile trionfatrice. In pochi si aspettavano, invece, la Coppa Volpi maschile assegnata a Brad Pitt per "The assassination of Jesse James by the coward Robert Ford". «Il fascino del cinema - spiega Zang Yimou in conferenza stampa - è che ciascuno ha i suoi gusti. Noi abbiamo voluto premiare la sfida che Brad Pitt ha lanciato a se stesso, il suo cambio di immagine e la ricerca che è riuscito a fare sul suo personaggio». La giovane Hafsia Herzi, che sul palco non è riuscita a trattenere le lacrime, ha vinto il premio Marcello Mastroianni assegnato alll'attore o attrice emergente per la sua interpretazione in "La graine et le mulet". «Un premio importante, un riconoscimento a tutti gli sforzi che ho fatto per questo film - ringrazia la giovane attrice - Il futuro? Non lo so, sono ancora frastornata».
HAGGIS E GLI ITALIANI - Resta a bocca asciutta Paul Haggis: il suo film, "In the valley of Elah", era stato indicato tra i favoriti. «Un peccato - spiegano i giurati - ma non potevamo premiare tutti». Nessuna sorpresa, invece, per quanto riguarda i film italiani: Marra, Porporati e Franchi hanno deluso le attese e nessuno si aspettava un riconoscimento per i loro lavori.
GLI ALTRI PREMI - L'Osella per la miglior sceneggiatura è andato a Paul Laverty per "It's a Free World..." di Ken Loach, l'Osella per il miglior contribuito tecnico a Rodrigo Prieto per la fotografia di "Lust, Caution" di Ang Lee. Due premi, dunque, per il film che per il terzo anno consecutivo porta a Oriente il Leone d'oro di Venezia.
Fonte: www.corriere.it
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