La classe di Pierce Brosnan e le notevoli presenze di Jessica Alba e Salma Hayek al servizio di una fiacca commedia romantica dallo svolgimento indeciso e scontato.
Richard Haig è un brillante professore di Cambridge, con una passione sfrenata per la poesia romantica e per le belle donne, ma sentimentalmente impegnato con Kate, una giovane studentessa americana che ha frequentato il suo corso. Appena prima di apprendere la notizia che cambierà per sempre la sua vita, Richard si imbatte casualmente e perde la testa per Olivia, una esuberante ed eccentrica scrittrice di romanzi, anche lei alle prese con una serie di disastri sentimentali e che altro non è che la sorella della studentessa che presto diventerà la madre di suo figlio
Diretto da Tom Vaughan (Una Spia Al Liceo; Misure Straordinarie), Il Fidanzato Di Mia Sorella riporta sullo schermo - dopo After The Sunset di Brett Ratner (2004) – la coppia Pierce Brosnan – Salma Hayek in quella che avrebbe potuto essere una piacevole commedia degli equivoci, quasi una pochade, giocata completamente sulla diversa visione ed “applicazione” dell’ amore, sospeso tra la spontaneità latina della Hayek, la superficialità tutta americana di Jessica Alba e la ironica classe inglese di Brosnan. In effetti, in questa veste, la pellicola parte nel migliore dei modi complice l’ alchimia perfetta dei dialoghi sul filo della seduzione e del tradimento fra i tre attori; peccato che la vena si esaurisca nel giro di pochi minuti e, alla frizzante partenza che faceva ben sperare, subentri il tentativo di commedia simil-alleniana - con tanto di citazione/quasi plagio della scena più famosa di Harry Ti Presento Sally – che finisce poi per scivolare nel dramma sentimentale con annesso rischio di perdita dell’affidamento del figlio causa estradizione dal suolo statunitense (giusto per andare a toccare un po’ tutte le variazioni sul tema coppia/matrimonio/tradimento/separazione), il tutto buttandoci pure dentro un rapporto conflittuale – portato avanti durante l’ arco di una vita e ovviamente poi risolto entro la fine del film – tra Brosnan e il di lui padre Malcolm McDowell. Nessuno scontro culturale o morale sulle varie declinazioni dell’ amore e dei sentimenti, come anche il titolo originale poteva lasciar presagire (How to Make Love Like an Englishman), ma solo una parata di clichè e di situazioni troppo prevedibili per essere coinvolgenti e che portano ad una insostenibile lezione di vita finale (leggi: morale del film) di Brosnan ai propri fin troppo realistici studenti la cui apatia avrebbe meritato una morale ben più “fisica”.
Come se non bastasse l’ evidente scarsa plausibilità degli innumerevoli snodi e scarti narrativi, la sceneggiatura di Matthew Newman non riserva un gran trattamento neppure ai propri personaggi: Jessica Alba risulta quasi schizofrenica nelle sue insensate azioni e reazioni rispetto alle svolte della vicenda, mentre Salma Hayek finisce per essere lo stereotipo della donna latina tutta ardore e linguaggio pepato. In tutto questo spiace un po’ dover ritrovare McDowell in un ruolo – quello del padre sboccato e libertino – già interpretato da altri millanta attori, e pure in modo migliore, in altrettante mille pellicole, così come spiace dover constatare che il Brosnan post-James Bond degli ultimi anni non riesca quasi più ad azzeccare un film: se il problema fosse solo Il Fidanzato Di Mia Sorella sarebbe il meno, ma appena prima avevamo ritrovato l’attore inglese nell’ imbarazzante thriller storicamente fuori tempo massimo Survivor e nel terribile adattamento del romanzo di Nick Hornby Non Buttiamoci Giù.
Nonostante i mille spunti, per la maggior parte solo abbozzati per poi esser portati frettolosamente a compimento, alla fine Il Fidanzato Di Mia Sorella risulta essere soltanto un’ occasione mancata: sarebbe stato sufficiente uno script più solido e maggiormente focalizzato sul genere di film da ottenere - e su quale tipo di pubblico raggiungere - per consegnare alle sale una pellicola meno superficiale e dimenticabile.