Nel 1977 un'esplosione dilaniò la stazione ferroviaria di Iri, una cittadine della Corea del Sud causando centinaia di morti. Trent'anni dopo la città ha un nuovo nome e nuovi edifici, ma le ferite interiori delle persone coinvolte sono più lente e difficili da sanare.
Bella e gentile, Jin-seo è segnata da un handicap psichico dovuto al trauma riportato nell'esplosione dalla madre incinta. La sua ingenuità è però interpretata come disponibilità dai molti uomini che approfittano di lei e da cui, inutilmente, il fratello tenta di proteggerla.
In linea con la regia cinese, affascinante ma ancora difficoltosa per noi occidentali, è un film-testimonianza, ed a quanto pare è uno dei temi preferiti dai registi di questa nazionalità.
Probabilmente si sente il desiderio di raccontare secoli di storia rimasti sepolti nel silenzio del popolo cinese. Altra cosa che si nota in questo filone è che, benchè si possa facilmente toccare discorsi politici, i registi non ci si avvicinano nemmeno e Zhang Lu non fa eccezione.