Il teletrasportatore inventato da Seth Brundle trasferisce da un luogo all’altro la materia, disintegrandola all’origine e ricostituendola al punto di destinazione.
Lo scienziato ne spiega il funzionamento alla giovane Veronica Quaife, redattrice di una rivista scientifica.
La ragazza, intelligente e intraprendente, è affascinata dalle teorie di Brundle e dopo alcuni incontri tra i due nasce una reciproca attrazione.
Lo scienziato non trascura, tuttavia, i suoi studi e, ossessionato dalla smania di perfezionare l’invenzione, decide di sperimentarla su se stesso.
Entra nella macchina, avvia i comandi e comincia l’esperimento ... senza accorgersi che insieme a lui nell’abitacolo è entrata anche una mosca.
Le molecole dell’uomo e quelle dell’insetto si mescolano con effetti spaventosi.
Dapprima l’uomo vive in uno stato di ebbrezza e di esaltazione sfrenata e Veronica si accorge con spavento della sua iperattività anche sul piano sessuale, poi, il suo corpo prende progressivamente a trasformarsi in un essere mostruoso.
Quando il destino di Brundle è segnato, Veronica si rende conto con orrore di aspettare da lui un figlio.
In un momento di follia il mostro chiede alla donna di fondersi in un nuovo unico corpo e tenta di trascinarla con sé nel teletrasportatore.
In seguito, ridotto ad un ammasso informe, la supplica di ucciderlo.
“La mosca”, lungometraggio prodotto nel 1986, è il primo film di Cronenberg per una major, la Brooksfilms di Mel Brooks che ci investì 10 milioni di dollari.
La storia è tratta dal racconto di George Langelaan già ispiratore del film di Kurt Neumann L’esperimento del dottor K. del 1958, un classico massacrato dalla severissima censura hollywoodiana degli anni Cinquanta.
L’idea alla base del film di Cronenberg è quella della trasformazione progressiva di un uomo, con la grande forza metaforica che tale trasformazione racchiude.
Con The Fly, titolo originale di questo lungometraggio, Cronenberg esprime ai massimi livelli la sua concezione del fare cinema, un’arte concentrata in una poetica provocatoria e ribelle nei riguardi di tutte quelle cose che la società insiste per tenere sotto controllo, con il preciso scopo di tranquillizzare la gente.
La mosca è un film che parla di uomini, e non di insetti, dove si gioca più sull’idea della mosca che sulla sua veridicità: “Nel mio film ho cercato di mostrare che un essere umano può trovarsi nella condizione di insetto”.
È sicuramente questo elemento che unisce La mosca al racconto La metamorfosi.
Non si tratta della stessa storia, ma vi sono indubbiamente dei punti in comune.
Il racconto di Kafka però è impossibile da filmare, il suo scarafaggio è umano solo all’interno, tutto è interiorizzato.
Da dimenticare il sequel poco riuscito La mosca 2, del 1989 per la regia di Chris Walas.
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