Con grande successo e un forte afflusso di pubblico si è chiusa la 28° edizione del Sulmonacinema Film Festival, diretto artisticamente da Roberto Silvestri e organizzato dall'associazione Sulmonacinema di Patrizio Iavarone. L'evento, che si è tenuto ancora una volta presso l'accogliente Nuovo Cinema Pacifico nel cuore della capitale italiana del confetto, ha presentato dieci film in gara, valutati da una giuria, presieduta dal regista Pippo Delbono, ed alcuni appuntamenti con proposte fuori concorso e incontri con grandi nomi, come lo stesso Delbono e Fabio Frizzi, noto musicista. Durante la serata di premiazione sono stati consegnati i riconoscimenti, ancora una volta rappresentati da un Ovidio d'argento, alle principali categorie.
Menzione speciale della giuria ad uno dei migliori film presentati in quest'edizione della manifestazione ovvero L'uomo fiammifero di Marco Chiarini (nella foto), l'emozionante storia di un bambino dalla creatività particolarmente sviluppata che, per sfuggire al dolore della morte di una madre e ad un padre troppo padrone, s'inventa un mondo a sua misura, con uno zio che parla soltanto inserendo un disco sul piatto o un bambino che vive soltanto nel buio, attendendo con ansia l'arrivo proprio dell'uomo fiammifero del titolo, protagonista dei racconti della madre. Al film capace di toccare punte di commozione molto forti, soprattutto nel finale, dando vita ad un'imperdibile favola per adulti e bambini, è andato anche il Premio Soundtrack come miglior colonna sonora. Menzione speciale per le musiche anche ad Alex Alessandroni jr per il film The wrong hands per un utilizzo della musica country in un contesto di rivolta urbana. La miglior interpretazione femminile, secondo la giuria, è stata quella di Luisa Cavalieri, forte e dura protagonista di Ad ogni costo, uno spaccato di vita in un difficile contesto urbano, mentre il premio come miglior attore è andato ad Ascanio Celestini, forse il volto più noto del festival, che ha stregato tutti con la sua Pecora nera presentato anche all'ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, affrontando il tema della vita nei manicomi con una grande delicatezza. La miglior regia è invece stata quella di Tunnel vision di Stefano Odoardi, capace di utilizzare in modo impeccabile la telecamera per una storia forte, creata grazie ad una produzione olandese che purtroppo difficilmente in Italia avrebbe ottenuto le stesse chance di nascita. Secondo i giurati il migliore tra i dieci film in concorso è stato Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, un coraggioso viaggio attraverso la vita, la morte e la trasformazione, che ammalia e destabilizza lo spettatore con una catena di eventi e di situazioni che segnano un percorso poetico quanto naturale. Nonostante lo slittamento di data e la mancanza di aiuti concreti, anche quest'edizione del Sulmonacinema ha rappresentato un forte appuntamento non soltanto per la realtà abruzzese, ma in generale per tutti gli appassionati di cinema che hanno potuto trovare pellicole interessanti italiane ed internazionali.