Un poliziotto disilluso e solo - Auteuil veste ancora i panni di un poliziotto, Louis Schneider, questa volta però, a differenza del collega di 36 Quai des Orfèvres (Leo Vrinks), non nutre alcuna speranza. L'azione cede il passo alla solitudine e alla distruzione dell'individuo. Una sorta di Spietati in chiave poliziesca. Louis perde la figlia e la moglie è in uno stato vegetativo a causa di un incidente, la sua carriera di poliziotto perfetto è sull'orlo del baratro. L'alcool è il solo compagno di vita.
Il mal di vivere di Justine - Parallelamente si sviluppa la vicenda di Justine (Olivia Bonamy) anch'essa incapace di vivere: da bambina ha assistito all'assassinio brutale dei genitori. Ora quel serial killer sta uscendo di prigione dopo 38 anni e le sue intenzioni non sono certo benevole. Intanto Schneider segue le indagini su una serie di omicidi che lo porterà a scoprire il tessuto corrotto della polizia di Marsiglia.
La realtà raccontata nel cinema - Un film che si rifà a una storia vera i cui stimoli arrivano direttamente da un ex poliziotto, appunto Marchal. "È da trent'anni che volevo portarla sul grande schermo - afferma il regista - aspettavo il successo di 36 altrimenti non avrei mai convinto i produttori. Mi rifaccio a fatti di cronaca realmente accaduti nel corso degli anni Ottanta, ero giovane e per la prima volta ho visto poliziotti piangere.
Nelle intenzioni l'omaggio alle vittime - L'incontro dopo 25 anni con la Justine del film mi ha spronato a lavorare sulla sua storia, anche il personaggio di Auteuil prende spunto dalla realtà". L'ultima missione da una parte "riflette sull'epoca moderna dominata dalla violenza, sul lato oscuro delle istituzioni", dall'altra "è un omaggio alla vittime. In Francia spesso si ha la tendenza a parlare dei criminali, qui ho catturato il dolore dei più deboli".
I miti cinematografici del regista - Marchal ha amato i film di Sidney Lumet, Jean Pierre Melville, Alain Couneau, i testi di Ellroy e Thompson "mi identifico con la loro visione del mondo, anche se poi do sfogo alla mia esperienza, eccedendo a volte, è un modo per liberarmi dagli orrori del passato". Il connubio si è instaurato anche con Auteuil "Dopo 36 è nata una sorta di fusione, come una storia d'amore. È un attore prodigioso, capace di esprimere il dolore in maniera esemplare, con lui si è instaurato una fiducia reciproca".
Forse una commedia il prossimo lavoro - Marchal ha concluso il suo trittico, nel futuro intravede una commedia "a dire la verità sono indeciso tra due progetti: una piccola commedia sul ragby e un noir ricco di sentimenti dove i protagonisti sono una bambina di otto anni e una guardia del corpo che diventerà una sorta di padre putativo". Attendiamo con curiosità non solo il prossimo film di Marchal, ma anche il remake americano del suo 36, forse interpretato da George Clooney.
Fonte: Tiscali
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