Cinema

Meg Ryan in un nuovo film tutto al femminile

Meg Ryan in un nuovo film tutto al femminile

Anni fa fu l’adorabile protagonista di Harry ti presento Sally, con tanto di finto orgasmo al ristorante. Aveva il fascino della ragazza della porta accanto, della donna normale e accessibile. Ed era in grado di ottenere la bellezza di 15 milioni di dollari a film, come Julia Roberts. Ma poi per Meg Ryan venne la fuga con Russell Crowe durante la lavorazione di Rapimento e riscatto e la separazione dal marito Dennis Quaid. Come la vita privata, anche la sua carriera ha avuto alti e bassi, segnata negli ultimi anni dalla partecipazione ad alcuni film che non hanno fatto storia o, come l’ultimo, My Mom’s New Boyfriend, sono finiti direttamente sul dvd senza nemmeno passare dalle sale. «Ho viaggiato», spiega oggi l’attrice a chi le chiede dove sia stata, una risposta che è letterale e anche metaforica. I suoi viaggi l’hanno portata ora a Le donne, remake dell’omonimo film che George Cukor girò nel ‘39 con un cast esclusivamente femminile del quale facevano parte Norma Shearer, Rosalind Russell e Joan Fontaine. La nuova versione è costata 14 anni di finte partenze e rimpalli da uno studio all’altro e, a un certo punto, ha avuto come produttrice e coprotagonista non solo la Ryan ma anche Julia Roberts. Quest’ultima poi è sparita, invece Meg è rimasta nella parte di Mary, la moglie tradita da una ragazzina più giovane, Eva Mendes. Annette Bening e Jada Pinkett-Smith sono le sue amiche del cuore, Candice Bergen è la mamma un po’ troppo propensa alla chirurgia plastica. Il film è diretto da Diane English e ispirato un po’ all’originale di Cukor e un po’ a Sex and The City, un’altra sceneggiatura tutta al femminile. Ma qui di uomini non ce ne sono proprio. In ogni caso, a 46 anni Meg Ryan non ha perso il sorriso che l’ha resa celebre. Signora Ryan, perché questa lunga assenza? Che ne è stato di lei? «Sono famosa da quando ero una teenager e questo finisce per lasciare molti spazi vuoti, che ho cercato di riempire in questi anni. Una fortuna, per me. Mi sento molto libera. E poi io non sono mai stata una di quelle che si sentono definite dal loro lavoro, fosse stato così tutto sarebbe più difficile. Per me questi anni sono stati soprattutto un’opportunità per capire cos’altro sono capace di fare. E poi ci sono i miei figli: Jack che ora ha 16 anni e Daisy True, che ho adottato in Cina due anni fa e che è una bambina straordinaria». Ha ritrovato se stessa nella maternità? «Ho passato una vita cercando di fare troppe cose per troppe persone. Ero una che reagiva invece di prendere l’iniziativa e questo non è un modo sano di vivere. È come se avessi ripreso il controllo della mia vita». Passiamo a Le donne. Il film ha avuto una gestazione insolitamente lunga... «Lunghissima, qualcosa come 14 anni. Ma non ho mai lasciato perdere la speranza di poterlo mettere in piedi e di recitare la parte di Mary, una donna che deve decidere che cosa fare della sua vita. Un problema col quale ho una certa esperienza!» Com’è stato lavorare in un ambiente di solo donne? «Non donne qualunque, ma donne molto complesse, intelligenti, con forti punti di vista. Una situazione che ha creato momenti molto interessanti, dentro e fuori dal set. E che mi ha aiutato a realizzare che fare l’attrice può essere ancora divertente e stimolante». Ha compiuto 46 anni. Ha delle paure? O dei rimpianti? «Penso che a ogni età dobbiamo essere capaci di reinventarci, di essere aperti al cambiamento. Con il passare degli anni, sento più responsabilità. Ma sento anche un grande senso di libertà». Tra le tante libertà, si è concessa anche quella di fare un viaggio in Italia di due settimane, quest’estate. «Anche quel viaggio mi ha dato un grande senso di libertà. Ero con mio figlio, ci siamo fatti molte risate. Sarà un giudizio superficiale, ma mi sembrate un popolo che ha capito come si vive». Fonte: la Stampa