Cinema

SalinaDocFest: appello per la cittadinanza agli emigrati di seconda generazione

SalinaDocFest: appello per la cittadinanza agli emigrati di seconda generazione

Mentre fra Lampedusa e Tunisi continua a consumarsi il dramma quotidiano dei migranti, Franco Battiato saluta il pubblico del SalinaDocFest ricordando un rimpatrio di 900 anni fa. Lo ha fatto con le parole del poeta arabo-siciliano Ibn Hamidis, costretto dall’invasione normanna a lasciare la Sicilia in cui era nato : “Dietro di te, o mare, ho un paradiso dove c’è contentezza e miseria alcuna”.  Un omaggio commosso ai tanti, appaluditissimi, ospiti arabi di questa V edizione del festival, che inaugura, proprio quest’anno il gemellaggio con “FidaDoc Agadir” (Marocco), una delle più importanti rassegne nord africane dedicate al documentario. Giovanna Taviani presenterà al pubblico la direttrice, Nezha Drissi, confermando l’attenzione del festival siciliano ai rapporti fra sponda nord e sponda sud del Mediterraneo. Gaetano Calà, direttore dell’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigranti), che due anni fa ha sostenuto attivamente la produzione del film Nuovo Mondo, consegnerà una targa a Riccardo Tozzi (Cattleya) e a Emanuele Crialese, per il film “Terra Ferma”, che sarà ritirata dall’attrice Donatella Finocchiaro, in arrivo oggi a Salina. In questa occasione, l’Anfe annuncerà l’avvio del progetto Next citizenship, un nuovo portale che raccoglierà contributi e testimonianze dal mondo della cultura e della politica, volti ad ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana agli immigrati di seconda generazione.

Ospite d’onore di questa giornata sarà il regista iracheno Mohamed Al-Daraji, che presenterà in anteprima nazionale il documentario Iraq: War, Love, God & Madness e il suo pluripremiato Son of Babylon.

Il concorso internazionale Confine e Orizzonti si chiuderà con la proiezione degli tre film selezionati.
Tahrir, di Stefano Savona, (Fr/It, 2011, 91'), racconta la rivolta egiziana attraverso la voce del suo vero protagonista: il popolo del Cairo.
In Nashot ha'chamas (Women Of Hamas), di Suha Arraf (Israele/Palestina/Germania, 2010 56') saranno le donne di Gaza a testimoniare la passione e le contraddizioni della loro militanza in Hamas.
Più lirico e personale è invece lo sguardo dell’ultimo film in concorso, Le ciel en bataille (Wild Sky), di Rachid B. (Francia/Svizzera, 2011, 45')che ripercorre le tappe della sua biografia, dall’infanzia in Marocco alla Parigi multiculturale, fino al rifiuto del crstianisimo a alla recente conversione all'Islam.

Il festival prosegue a mezzanotte con la primavera araba raccontata dai giovani. Sullo schermo del Baghoi Lisciu, scorrerano altre immagini della rivoluzione tunisina con i trailer dei film di Emilie Flamant, Chokri Arfaoui e Najoua Khechimiù, Imed Issaoui, Amine Messadi e Baharam Alioui.