Cinema

Si è appena conclusa la IV edizione di <b>CinemaSpagna</b> al Farnese di Roma

Si è appena conclusa la IV edizione di <b>CinemaSpagna</b> al Farnese di Roma

Si è appena conclusa la quarta edizione di CinemaSpagna, il Festival del Cinema Spagnolo diretto da Federico Sartori e Iris Martín-Peralta che ha coinvolto il cinema Farnese di Roma dall'8 al 14 Aprile, per una settimana di programmazione intensa e interessante. Articolato in diverse sezioni secondo diversi tagli stilistici e geografici e differenti criteri di selezione, il festival ha presentato 17 lungometraggi, tutti in pellicola, rigorosamente in versione originale con sottotitoli in italiano. Uno sforzo che ha coinvolto oltre l'organizzatore EXIT med!a anche la maggiori istituzioni spagnole in Italia.
La sezione principale del festival La Nueva Ola (la nuova onda) quest’anno ha proposto i migliori film della stagione cinematografica spagnola in corso. La sezione collaterale Focus Argentina, presenta tre titoli tra i più significativi del 2010 mentre per i 25 anni dei Premi Goya il Festival, in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Roma, ha scelto le 8 ultime opere prime vincitrici della statuetta alla Miglior Regia Emergente.
A queste tre sezioni si è aggiunta una quarta sezione trasversale  Público Joven in collaborazione con il Team di Farnesecinemalab che identifica tra i film delle altre tre sezioni quelli che si rivolgono (o che sono di maggior interesse) a un pubblico di giovani (sotto i 26 anni d'età).
Presso la Sala Cervantes di piazza Navona sono stati proiettati poi alcuni dei corti provenienti dalle migliori scuole di cinema argentine, brasiliane, italiane e spagnole, in lizza per il premio Cervantes.
Dopo la tappa romana, a giugno, il Festival sbarcherà prima a Cagliari e poi ad Anacapri (isola di Capri) per proseguire nella sua opera di promozione del cinema spagnolo in Italia.
Un'offerta davvero varia che ha permesso di tastare il polso alla  cinematografia spagnola contemporanea tra opere prime e film maggior  vincitori di premi, un criterio selettivo forse sbilanciato (che non  prende in considerazione i film più visti dal pubblico per esempio o  che ne identifica la qualità con i premi vinti come dire che una canzone  che ha vinto a Sanremo è più interessante di altre...) ma data la  grande fame italiana di cinema spagnolo (visto che nella penisola non  arriva praticamente nulla ad esclusione dei film di Pedro Almodovar e  qualche altra rara eccezione) ogni criterio selettivo finché porta in  Italia film altrimenti invisibili è ben accetto,
Questa quarta edizione ha presentato film molto eterogenei nello stile e nel contenuto alcuni dei quali intercettano un certo malessere esistenziale che si esprime soprattutto nelle relazioni interpersonali o nella sessualità.
La famiglia, quella classica borghese ed eterosessuale, ne esce provata, logora, fragile (Elisa K Spagna, 2010 di  Jordi Cadena, Judith Colell  ), o insostenibile (La mosquitera t.l La zanzariera Spagna, 2010 di Agustí Vila). Ma non si tratta di film di denuncia (Cerro Bayo Argentina 2010 di Victoria Galardi) quanto di pellicole che raccontano la loro storia con un fondo di compiacimento (Pa negre t.l. Pane nero Spagna, 2010 di Agustí Villaronga) che ne inficia la denuncia (se mai è stata nei loro intenti) e si attestano su neutre posizioni narrative che, neutre, a ben vedere, non sono.
Non mancano naturalmente commedie d'altro spessore  (Todas las canciones hablan de mí t.l. Tutte le canzoni parlano di me Spagna, 2010 opera prima del giovane Jonás Trueba, figlio del premio Oscar Fernando Trueba) che indagano sulla famiglia con altro sguardo (Azuloscurocasinegro t.l. Bluscuroquasinero Spagna, 2006 di Daniel Sánchez Arévalo) ma l'impressione è smepre di pellicole che rimangono in un orizzonte privato, né sociale né politico segno dei tempi di disimpegno che tutta l'Europa, dunque anche la Spagna, stanno vivendo.
Vogliamo sottolineare l'importanza di questo festival e riconoscergli ogni  merito a cominciare da quello di sottrarre almeno un po' l'Italia da quell'isolazionismo culturale nel quale è precitata negli ultimi anni.
Il  festival ricopre dunque un ruolo importante e insostituibile e ha il coraggio e la determinazione di muoversi coi soli propri  mezzi nel panorama insidioso della distribuzione internazionale del  cinema europeo. Augurando alle due edizioni di giugno lo stesso successo  di pubblico che ha visto questa quarta edizione romana.