Ultima giornata di proiezioni dei film in concorso. Sabato sera la giuria guidata da Sean Penn avrà la mappa completa, poi inizierà il tortuoso percorso per decidere i premi. L’attore americano guida una compagine formata da Sergio Castellitto, Natalie Portman, Alexandra Maria Lara, Alfonso Cuaron, Apichatpong Weerasethakul, Rachid Bouchareb, Marjane Satrapi e Jeanne Balibar.
In una piccata intervista a le Monde, ha messo dei paletti e ha lanciato stoccatine oltreoceano: «La giuria deve fare tutto il contrario di quello che avviene durante gli Oscar». Come? «Il miglior modo per essere obiettivi è non lasciarsi condizionare dalla moda, dalle operazioni di marketing come avviene durante gli Oscar», ha spiegato. Apprezzata la selezione delle opere, con il solo rammarico che «il genere della commedia non è più nella competizione». Predominante, nei film, il tema politico. «Al di là delle questioni politiche sollevate, la giuria deve giudicare essenzialmente la pellicola, l'esperienza cinematografica».
Ai suoi colleghi, racconta, ha chiesto «di non leggere le critiche» ed è arrivato a definire la rivista americana Variety «un giornale osceno, che fa della disinformazione e parla dei film soltanto in termini di mercato».
The Good, The Bad, The Weird di Kim Jee-WoonI primi riconoscimenti
Intanto sabato si consegneranno molti dei riconoscimenti e si chiudono la sezione Un Certain Regard e la Quinzaine des Realisateurs. Per la prima si deve esprimere la giuria guidata da Fatih Akin e si vocifera del favorito kazako Tulpan, la commedia di Sergei Dvortsevoj su un marinaio che per sposarsi deve decidersi a “correggere” le imbarazzanti orecchie fuori misura.
Quanto alla Quinzaine, la storica sezione lanciata degli autori proprio dal ’68, è stata ideata come spazio non competitivo. Ospita però alcuni prestigiosi riconoscimenti che sono andati a Eldorado del belga Bouli Lanners, al francese Les bureaux de Dieu di Claire Simon e al film slovacco Blind Loves di Juraj Lehotsky.
Già definito invece il palmares della Semaine de la critque. Erano sette le opere prime in gara e il Gran premio è andato a Snow di Aida Begic, autrice della Bosnia Erzegovina mentre due menzioni sono andate al belga Moscow-Belgium di Cristophe Van Rompaey e all'argentino Pablo Fendrik per Sangre Brota, segnalato dai giovani critici.
Per gli eventi speciali un omaggio dichiarato allo spaghetti western di Sergio Leone Il buono, il brutto e il cattivo l’asiatico The Good, The Bad, The Weird del coreano Kim Jee-Woon, ambientato nella Manciuria degli anni '30 in cui si sono rifugiati molti coreani per sfuggire all'occupazione imperialista giapponese. Molto apprezzato dai compratori e degli addetti ai lavori (la sceneggiatura era stata premiata dalla prima festa di Roma) adesso tenterà la via della sala .
Fonte: L'Unità
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