L'Evenémént di Audrey Diwan porta a casa il premio più ambito della 78° Mostra del Cinema di Venezia. Soddisfazione anche per la pellicola di Paolo Sorrentino.
Dopo dieci giorni ininterrotti di proiezioni e la soddisfazione espressa dal direttore Alberto Barbera per un festival che, seppur di transizione, ha portato sugli schermi del Lido pellicole di richiamo e che ha ritrovato sul red carpet star internazionali, si è chiusa stasera la 78° edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Abbiamo davvero amato questo film, ed è stata una decisione unanime.
Bong Joon-Ho
Da Venezia è tutto...
Archiviata l'edizione 2021 con la proiezione de Il bambino nascosto, di Roberto Andò con Silvio Orlando (presente anche con Ariaferma, di Leonardo Di Costanzo), lo spazio è stato tutto per la premiazione condotta dalla madrina Serena Rossi.
La giuria, quest'anno presieduta da Bong Joon-Ho (Premio Oscar per Parasite) e composta da Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao, non ha avuto dubbi nel consegnare il Leone d'Oro a L'Evénément, durissimo film sull'aborto della scrittrice, editrice e giornalista franco-libanese Audrey Diwan.
Film di cui si sentirà sicuramente riparlare – in termini ovviamente censori e indignati, visto il tema - da certa stampa e dai soliti opinionisti/politici italioti quando uscirà nelle sale.
Chi ritira...
Pur uscendone da vincitore, in fase di premiazione è stato indubbiamente ridimensionato l'impatto avuto su Venezia 78 di E' stata la mano di Dio. L'ultima fatica di Paolo Sorrentino ha infatti portato a casa il meritato Premio Mastroianni, consegnato all'esordiente Filippo Scotti, e il Leone d'Argento della Giuria, lasciando forse l'amaro in bocca a chi lo vedeva già quale asso pigliatutto.
Soddisfazione anche per Jane Campion e il suo western Il Potere del Cane, tratto dal romanzo di John Savage (da non confondere con l'omonimo titolo, ben più recente, di Don Winslow), il quale, nonostante l'accoglienza piuttosto fredda del pubblico, si è guadagnato il Leone d'Argento come miglior regia.
Soddisfatti anche Maggye Gyllenhall, premiata per la sceneggiatura di The Lost Daughter, dal libro di Elena Ferrante, gli attori John Arcilla e Penelope Cruz, rispettivamente per On The Job: The Missing 8 e Madres Paralelas di Pedro Almodovar, e soprattutto per Il Buco di Michelangelo Frammartino, onorato del Premio della Giuria.
…e chi resta fuori
Delusione invece per chi sperava premiati Toni Servillo (presente al Festival con ben tre pellicole) per Qui rido io di Mario Martone, o Silvio Orlando per Ariaferma.
Al palo sono rimaste anche le prove di Antonio Banderas e di Vincent Lindon, fra le interpretazioni maschili, mentre per le donne spiace davvero per la mancata vittoria di Anamaria Vartolomei, intensa e devastante ne L'Evénément, (vittoria comunque impossibile, visto che il regolamento del Festival non permette l'attribuzione del premio come miglior attore/attrice se il film risulta già premiato con il Leone d'Oro), così come spiace un mancato riconoscimento a Paul Schrader e al suo Il Collezionista di Carte.