Stasera al Teatro degli Atti di Rimini andrà in scena "ILINX, Don't stop the dance", la nota creazione della coreografa e danzatrice Simona Bertozzi con la musica dal vivo di Egle Sommacal.
Alle ore 21 di questa sera la danzatrice e coreografa Simona Bertozzi, insieme a Egle Sommacal, chitarrista della band Massimo Volume, presenta ILINX, Don't stop the dance, la creazione che aveva debuttato con successo alla Biennale di Venezia 2019. La performance andrà in scena al Teatro degli Atti di Rimini, nell’ambito del progetto E' Bal. Palcoscenici per la danza contemporanea.
ILINNX, la genesi e il suo significato oggi
La coreografa, creatrice e interprete della coreografia, racconta come questa sia nata e come, a distanza di un decennio, abbia ripreso e rivisto il suo lavoro.
"Nel 2008 - spiega Bertozzi - esordiva come prima azione coreografica del progetto Homo Ludens, creato intorno alle quattro categorie ludiche di Roger Caillois: Ilinx, Alea, Agon, Mimicry. Secondo il sociologo francese, Ilinx è un gioco pienamente individuale, una condizione di singolarità rivolta alla vertigine, al vuoto di stomaco e all’ebrezza. A distanza di oltre dieci anni l’occasione di riprendere il lavoro mi ha permesso non solo di sostare su elementi immaginifici, visivi e sonori di allora per comprenderne una possibile ri-attualizzazione ma, soprattutto, ha dispiegato un’inedita riflessione sulla solitudine del performer e il suo universo ludico.
È severo lo statuto del gioco: fascinazione e aderenza al qui-e-ora. In questa isola precaria come si agisce per mantenere il brivido costante della simultaneità? Si rischia, precipitando nel movimento. ILINX – don’t stop the dance cerca di tracciare un orizzonte di presenza per questa condizione, strutturando una sorta di cerimoniale in cui le azioni si susseguono per seduzione ravvicinata, non per causa-effetto o propagazione di senso. Non si regolano i conti con la memoria, nemmeno si procede verso la previsione di una conoscenza docile e rassicurante. Scorrendo senza trascorrere, temporeggiando sui declivi delle visioni, il tentativo reiterato è abitare uno spazio elastico: plastilina ripiegata verso la vertigine".
Percorsi, premi e il riconoscimento da parte della critica
Simona Bertozzi, formatasi tra Italia, Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra e laureata al Dams di Bologna, porta avanti da oltre quindici anni un percorso di ricerca e creazione coreografica. Inoltre, si occupa anche di percorsi di alta formazione e collabora con ricercatori e studiosi di arti performative.
Tra i suoi progetti ricordiamo il Prometeo, composto da sei episodi coreografici autonomi tra cui And it burns, burns, burns, finalista Premi UBU 2017 come Miglior Spettacolo di Danza dell’anno, Joie de vivre, coprodotto da ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena e Nexus e Tra le linee, coprodotto da Torinodanza Festival e dal Festival MilanOltre.
Il lavoro di Simona Bertozzi ha avuto, negli anni, vari riconoscimenti e numerosi premi di prestigio, in particolare, il Premio Hystrio Corpo a Corpo e il Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro che la danzatrice e coreografa ha vinto nel 2019.