L'estate romana è animata dal Festival di danza contemporanea "Fuori Programma" e volge un nuovo sguardo su corpi e luoghi.
Giunto ormai alla sua quinta edizione Fuori Programma, con la direzione artistica di Valentina Marini, torna in scena nell’estate 2020.
Il calendario, che si divide quest’anno in due sezioni itineranti per la città. La prima parte del Festival si svolge dal 28 al 30 luglio, nell'arena del Teatro India per poi proseguire, nel mese di settembre, con performance urbane itineranti nel Quartiere Quarticciolo (Municipio V). Questa prima parte della manifestazione vede portare in scena tre progetti esclusivi riscritti dagli autori in versione site specific da fruire all’ora del tramonto mentre nella seconda al Quartiere Quarticciolo si vuole rovesciare la tradizionale traiettoria che vede il pubblico spostarci dai luoghi di fruizione culturale, per portare gli stessi contenuti direttamente “a casa” delle persone.
Gli spettacoli tra danza, live set e incontri
Il 28 luglio ore 19.45 si comincia con Lava Bubbles di Roberto Zappalà e Nello Calabrò che affidano a Compagnia Zappalà Danza e due batteristi live la serata di apertura. La pièce, che parte del progetto Nella città, la danza, esplora il rapporto tra la performance e il territorio che la accoglie. Le “bolle” citate nel titolo oltre a evocare l’Etna, simbolo naturale della regione in cui la compagnia risiede, vogliono essere metafora del ritmo della vita quotidiana, di un magma incessante che scorre ridefinendo continuamente il tessuto urbano e sociale delle città contemporanee e, in questo caso auspicio, di un nuovo fermento, di una nuova vitalità che insieme andremo a riscoprire; il secondo appuntamento è affidato alle danze animalesche e alle geometrie evanescenti di Fabrizio Favale che presenta un riallestimento del dittico Ibis Tanz e Lute-arrivo delle scintille e dei bagliori in ogni cosa (29 luglio ore 19.45), creazione per due danzatori de Le Supplici e coprodotto da MilanOltre;
Il 30 luglio alle 19.45 Last Space, un progetto di Marco Di Nardo per Frantics Dance Company chiude la prima parte del festival con un viaggio nell'inconscio fondendo B-boying, Hip-hop, tecniche di improvvisazione e tecniche contemporanee. Ad accompagnare quest'ultima performance sarà il live set a cura di Molotoy-Andrea Buttafuoco alle ore 22.00 con la sua Musique d’ameublement, illuminata intuizione del celebre compositore Erik Satie, dove l’elettronica di Andrea Buttafuoco incontra il violoncello di Carmine Iuvone, polistrumentista per Nicola Piovani, Francesco Motta, Danilo Rea e la tromba di Domenico Rizzuto, jazzista che vanta numerose collaborazioni internazionali quali Craig Haynes, Bob Quaranta, Pete Locket, Tape Loops.
Il Festival prevede, inoltre, incontri a cura di Casa dello spettatore condotti da Viviana Raciti per dialogare con i protagonisti del festival per ri-trovarsi in un "fuori programma" che, oltre a volgere lo sguardo alla danza contemporanea, riattiva dopo una lunga e forzata pausa, una conversazione in presenza tra città e creatività.