Danza

Torinodanza, al via la nuova edizione nel segno della contaminazione

The Great Tamer (ph_Julian Mommert)
The Great Tamer (ph_Julian Mommert) © Teatro.it

La direttrice artistica Anna Cremonini: “Sarà un labirinto multidisciplinare di emozioni e sentimenti in cui perdersi”

Diciotto spettacoli, 34 rappresentazioni, nove prime nazionali, sedici compagnie ospitate provenienti da otto diverse nazioni: dal 10 settembre al 1° dicembre Torinodanza conferma la propria vocazione internazionale offrendo agli spettatori uno spaccato della migliore coreografia contemporanea.

Inaugurazione svedese

L’inaugurazione di Torinodanza è prevista il 10 settembre al Teatro Regio con due spettacoli prodotti dal corpo di ballo dell’Opera della città svedese di Göteborg: Noetic e Icons. L’appuntamento sancisce la collaborazione con Sidi Larbi Cherkaoui, che per i prossimi tre anni sarà presente al festival con una propria produzione, in qualità di “artista associato”.

Entrambi gli spettacoli inducono lo spettatore a porsi domande universali: nel primo, il coreografo si interroga sul rapporto tra scienza e coscienza, tra forme fisiche e mentali; nell'altro, si chiede perché la società contemporanea senta la necessità di crearsi sempre nuovi miti, vere e proprie icone, per poi distruggerle e sostituirle.

Sperimentazione e linguaggi differenti

L’edizione 2018 propone una programmazione che mette al centro la danza quale terreno di contaminazione, sperimentazione e dialogo tra i differenti linguaggi della creazione coreutica contemporanea.

Al Teatro Carignano, il 14 e il 15 settembre, la prima assoluta di Bach Project, nato dalla collaborazione tra Torinodanza, MITO SettembreMusica e Aterballetto, per costruire uno spettacolo in cui la danza dialoghi con la musica di Johann Sebastian Bach.

Erodiade – Fame di vento è la ricostruzione di un’opera del 1993 nata dalla speciale collaborazione tra Julie Ann Anzilotti e Alighiero Boetti. La loro intesa artistica ha generato un lavoro in cui l’integrazione tra movimento e segno pittorico mette in evidenza la nobiltà e l’eleganza della coreografia (Teatro Carignano, 17 settembre).

Il tema della contaminazione con le arti visive caratterizza il pluripremiato The Great Tamer di Dimitris Papaioannou (Fonderie Limone, Moncalieri, dal 20 al 22 settembre), cui si aggiunge la video installazione Inside, presentata dal 20 al 30 settembre nei nuovi spazi delle OGR di Torino. Papaioannou sceglie il mito di Persefone per un’immersione nella storia dell’iconografia dall’antica Grecia a Kubrick, da Raffaello a Rembrandt, passando attraverso la distorsione della musica di Strauss.
 

No Etic (ph_Bengt Wanselius)

 

Alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 18 e 19 ottobre, debutta Tango glaciale Reloaded (1982-2018), progetto a cura di Mario Martone nel nuovo allestimento a cura di Raffaele Di Florio e Anna Redi. Con questo spettacolo nasceva un nuovo modo di fare teatro e una nuova generazione si affacciava sulla scena italiana. Oggi, le stesse immagini di allora vengono proiettate sui corpi di tre giovani performer: Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro.

A chiusura del festival, Alain Platel torna a Torino con les ballets C de la B per presentare il suo ultimo spettacolo: una nuova scrittura del Requiem di Mozart, Requiem pour L. (30 novembre-1 dicembre).

Inoltre, il previsto spettacolo Néant, del canadese Dave St-Pierre, è stato annullato per motivi tecnici: nelle medesime date (20-21 ottobre) verrà proposto, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, Romeo e Giulietta 1.1 (La sfocatura dei corpi), con la coreografia e la regia di Roberto Zappalà, che ripropone la vicenda degli amanti veronesi sulle musiche dei Pink Floyd, John Cage e Sergej Prokof’ev.
 

Tango glaciale Reloaded (ph_Mario Spada)

Danza e territorio: Vertigine

Dal 12 al 14 ottobre, alle Fonderie Limone di Moncalieri approda Vertigine, il risultato di un anno di lavoro sui territori di montagna tra Torino e Chambéry per dare il via al progetto Corpo Links Cluster. Sono stati invitati artisti di diverse generazioni a raccontare la montagna, spingendoli ad uscire da schemi e processi consuetudinari per costruire una modalità creativa che coinvolgesse le comunità, intercettasse temi e pensieri che la montagna esprime, incontrando le persone, condividendo idee e progetti.

Gli spettacoli sono nati nei territori di Bardonecchia e Pragelato e hanno coinvolto, tra gli altri, i coreografi italiani Michele Di Stefano, con Parete Nord, e Marco D’Agostin con First Love.


Tutti gli spettacoli in scena a Torino.

 

Icon (ph_Mats Baker)
Requiem pour L. (ph_Chris Van Der Burght)

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