Parola d'ordine: coinvolgere la gente. "Ballando ci riappropriamo della città" è organizzata dal Teatro della Tosse, e porterà fino al 10 ottobre 40 eventi in sala e nelle strade.
Il teatro della Tosse di Genova dà il via al suo Resistere e Creare - Vietato ballare, rassegna internazionale di danza, e lancia subito la sua provocazione.
“In Italia, tra Covid e Green Pass, sembra che oggi si possa fare tutto tranne che ballare – affermano le due direttrici artistiche Michela Lucenti e Marina Petrillo – Per questo abbiamo intitolato l’edizione 2021 Vietato ballare. Noi danziamo e ci riappropriamo degli spazi e della città, ballando nei teatri ma anche nelle strade e nelle piazze”.
Il festival genovese è giunto alla settima edizione. Si svolge dal 25 settembre al 10 ottobre nei Teatri di Sant’Agostino (sale Aldo Trionfo, Dino Campana e Agorà); nel Teatro del Ponente (a Genova Voltri); nelle strade, nei vicoli e nelle piazze del sestiere del Molo (e cioè il cuore dei “caruggi”); nelle strade di Voltri.
Saranno 40 eventi scenici, nel senso più allargato possibile: manifestazioni, spettacoli, azioni, esibizioni, laboratori, esperimenti, rave, DjSet, sfilate, performance, dalle 9 di mattina in poi. Parola d'ordine: coinvolgere la gente.
"Danzando ci riprendiamo la città"
“Dal mare aperto del ponente ai vicoli stretti della città vecchia, Resistere e Creare / Vietato Ballare è un invito ad una rigenerazione dell’approccio all’abitare gli spazi del quotidiano – afferma Marina Petrillo - E’ un invito a godere dello stare nelle piazze e nelle strade, a riappropriarsi di vecchie abitudini e sedersi fuori dalla porta di casa per chiacchierare con i vicini. E’ anche un invito a prendere parte all’azione e ballare”.
“La rivoluzione è a partire dal corpo – interviene Michela Lucenti - Il narrare ha bisogno di un nuovo corpo sociale. Serve una comunità di interpreti e di pubblico che sia testimone della coscienza politica e di affermazione fisica: per rispondere all'oppressione e al vergognoso limite che al corpo viene dato alle porte delle nostre frontiere”.
La rassegna Resistere e Creare, nata dalla collaborazione tra il Teatro della Tosse e il Collettivo Balletto Civile, quest’anno ha aggiunto alla programmazione una vasta sezione outdoor che si inserisce nel complesso progetto di rigenerazione del Sestiere del Molo, che vede coinvolti ben 53 enti del Terzo Settore.
Spettacoli in teatro e in strada
Moltissimi ed eterogenei gli appuntamenti in programma tra grandi ospiti nazionali (Aldes e Roberto Castello, Balletto Civile) e internazionali (WIm Vandekeybus, Dasha Rush), giovani artisti, progetti innovativi ed esperimenti performativi.
Gli eventi del Ponente sono nati grazie al lavoro di Theatre Sharing, il progetto ideato in collaborazione da Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse con la project manager Beatrice Sarosiek, sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo con lo scopo di rendere il Teatro del Ponente un teatro a gestione condivisa. A settembre, grazie al progetto grafico elaborato dall’artista Drina A12 e da GiuliOgol, la sala ha cambiato faccia: bambini, adulti, anziani, hanno contribuito a pitturare la sala, con laboratori e iniziative a cura di cittadini e associazioni locali. “Un percorso importante per riscoprire insieme il valore del teatro e della cultura per la cura della persona e del territorio” affermano alla Tosse.
La rassegna è stata inaugurata sabato 25 settembre alle 18 da Vietato (non) ballare, nelle strade del quartiere Genova Voltri.
Un'azione collettiva che ha coinvolto danzatori professionisti e non, circensi, performer, cittadini e studenti del corso di alta formazione di danza e teatro fisico curato da DEOS (Danse ensemble opera studio) e dall'associazione Sarabanda. I danzatori professionisti hanno accompagnato i partecipanti volontari, realizzando una sfilata festosa che ha coinvolto tutto il quartiere di Voltri.
In centro città, Sestiere del Molo, molti eventi verranno ospitati a Palazzo Giustiniani. Come Denti, l'1 ottobre: un solo breve di danza acrobatica che è stato portato in scena più di cento volte in Europa in cui si legano linguaggio acrobatico e danza contemporanea. In piazza Sarzano ci sarà Se son rose una serie di appuntamenti dedicati alla danza over 50, con dimostrazioni di lavoro, brevi eventi performativi, conversazioni ed esperienza pratica per chi lo desidera. Il 3 ottobre Amilcar Delgado y los Rey Montuno in concerto: Un concerto di musiche cubane nato dall’incontro tra musicisti italiani e cubani.
Danza come collante sociale
In piazza Caricamento The dancing truck: un progetto iniziato nel 2018 durante una residenza artistica di Simona Soledad a Cuba. In quest'occasione l'artista é stata chiamata a realizzare un’opera che potesse innestarsi nel quartiere, con i suoi abitanti, e che potesse fungere da collante sociale. The Dancing Truck è “un luogo sicuro e coraggioso dove poter sperimentare il potenziale creativo del proprio corpo, l'omaggio a un quartiere".
A Genova il Truck diventa un simbolo di riappropriazione dello spazio pubblico, un evidente richiamo all'esplorazione della giungla urbana, alla possibilità di confondersi con lo spazio circostante cosi come di dettarne il ritmo. Sempre nel Sestiere del Molo, il 6 ottobre c’è Swans uno spettacolo itinerante di danza contemporanea. Incursioni urbane di 20 danzatori che, in un continuo sconfinamento tra astratto e grottesco, propongono una rielaborazione personale del Cigno di Camille Saint-Saens.
Alla Sala Trionfo c’è Inferno: coreografia, regia, progetto video di Roberto Castello, musica Marco Zanotti. Inferno è una tragedia in forma di commedia sull’invadenza dell’ego. L'inferno nella cultura occidentale è il luogo dell'immaginario che più di ogni altro ha offerto spunti a predicatori, illustratori, pittori, scultori, narratori, registi, musicisti.
Il 6 ottobre c’è Traces, regia e coreografia Wim Vandekeybus: selezionato come una delle migliori performance del 2019. Il 9 ottobre ecco Gelsomina Dreams: l’omaggio che la compagnia blucinQue ha voluto regalare al genio di Federico Fellini. In scena gli acrobati si muoveranno in un’ambientazione sospesa e senza tempo che allude a un set cinematografico dismesso di felliniana memoria.
Chiusura il 10 ottobre alla Sala Campana con Oriri, un progetto di Paolo Rosini, vincitore del premio TenDance 2019 e finalista a Residanza 2018.
Il programma completo, con le schede dei singoli spettacoli, orari e prezzi, è disponibile direttamente sul sito internet del Teatro della Tosse.