Teatro

Bova: io, da nuotatore ad attore di successo

Bova: io, da nuotatore ad attore di successo

Di ritorno da Hollywood il protagonista del kolossal «Alien vs Predator» ha incontrato i lettori di ViviMilano È davanti a un succo di frutta, in camicia bianca e giacca sportiva: «Riuscire a ottenere un ruolo in America è stata un’impresa davvero difficile, almeno all’inizio. Ma le sfide vanno affrontate fino in fondo». Di ritorno da Hollywood, Raoul Bova si confessa davanti ai suoi fan. I lettori di ViviMilano l’hanno incontrato ieri, nella sala Montanelli del Corriere, per un faccia a faccia. In un’ora e mezzo di domande a ruota libera il protagonista del fanta kolossal Alien vs. Predator, nelle sale italiane il 19 novembre, si confida con il pubblico. E davanti agli occhi dei suoi fan scorrono, per una volta, immagini della sua vita reale. L’inizio (quasi) casuale della carriera da attore («Non sono riuscito come a qualificarmi alle Olimpiadi per un soffio come nuotatore: e, quasi all’improvviso, mi sono ritrovato a fare un provino per un film sui Fratelli Abbagnale»). L’arrivo del successo («È giunto in modo inaspettato: da sportivo ero abituato ad allenarmi ore e ore per ottenere un risultato, come attore ho iniziato a studiare davvero recitazione solo dopo il primo film»). La decisione di mettersi alla prova anche negli Stati Uniti («Non volevo rischiare di rimanere intrappolato in un ruolo»). La sua voglia di girare film anche a paga sindacale, come ne La fiamma sul ghiaccio di Umberto Marino: «In America ho vissuto un’esperienza straordinaria, ma non rinuncio alle pellicole italiane sentimentali e profonde». Dall’8 novembre l’attore sarà anche su Radiodue con lo sceneggiato Rodolfo Valentino scritto dalla firma del Corriere Emilia Costantini. «E poi, chissà, magari — dice Bova — ci sarà anche il teatro». GUARDA IL VIDEO DELL'INCONTRO: ADSL 56k