Francesca Benazzi sul palcoscenico del Teatro Comunale di Felino (PR) ha ricordato all'avvio del dibattito sul teatro nella scuola la frase di Peter Brook ripresa sul pieghevole dell'iniziativa: «Il teatro non ha categorie, ma si occupa della vita. E' il solo punto di partenza, l'unico veramente fondamentale».
E i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, con le loro insicurezze, la paura di crescere, hanno nel teatro l'occasione straordinaria di rielaborare le proprie esperienze, farne di nuove, indagare, insieme ad altri, sentimenti ed emozioni, provando la gioia di un esito comune, frutto di studio e piacere, rigore e leggerezza ad un tempo. Sì: il teatro come tempo della vita in qualche modo più denso e pieno.
E' stata Valeria Fochi, attenta, attiva promotrice di molteplici iniziative teatrali, a salutare inizialmente il folto pubblico della sala, anche con quel Signore e signori buonasera… che era il titolo di quel confronto a più voci, Ovvero: parlare di teatro nella scuola, presentando i diversi ospiti relatori, che via via si sono accomodati sul palcoscenico, Clementina Balocchi, guida di tanti laboratori, tra i responsabili della bella rassegna promossa dalla Provincia di Parma Una coperta per Linus, Paola Cadonici, tecnico di logopedia, psicoterapeuta, Pier Luigi Castelli, fondatore del gruppo Daidalos in provincia di Bergamo, Marco Fe, presidente dell'Associazione Nazionale «Ragazzi in gamba», Elisa Frascà, regista, esperta di teatro sensoriale, responsabile di diversi laboratori nelle superiori, Auro Franzoni, attore, regista, fondatore della Cooperativa Teatro d'Arte e Studio a Bagnolo in Piano, Lucia Perego, coreografa, maestra eccellente delle maggiori esperienze con gruppi di ragazzi, di adolescenti, danza e teatro presso la sua scuola Era Acquario e altri spazi della città, e chi scrive, che in qualità di critico segue da tempo anche gli esiti laboratoriali, mettendo in luce i luoghi, le persone che sanno rispondere con maggiore competenza e sensibilità alle esigenze della scuola.
E a scandire il tempo del dibattito alcuni brevissimi frammenti teatrali di qualità, protagonisti Tommaso Sementa e Stefania Mazzotta in apertura, Samuele Farina nel cuore della serata, Lisa Carretta al termine, salutati via via da molti applausi.
Tanti i temi messi in gioco. Il valore dell'espressività, la possibilità di dare fiducia anche ai ragazzi più fragili nelle materie più strettamente scolastiche, l'importanza della relazione e della cooperazione.
Lucia Perego ha sottolineato il senso profondo che acquistano alcune parole / azioni, silenzio, ascolto, concentrazione. Ogni ragazzo con il desiderio di dare il meglio di sé con serenità. Una frase di Tommaso Sementa: «preparare il mio corpo per raccontare la mia anima», anche per i ragazzi con diverse abilità il teatro occasione per condividere esperienze e progettualità.
Francesca Benazzi si è mossa dall'uno all'altro creando una piacevolissima catena di riflessioni, senza fratture, stimolando anche particolari approfondimenti, in particolare sul territorio di Parma, ricordando la decennale, preziosissima esperienza del Meeting Giovani e, più recente, della Coperta di Linus, ma evidenziando insieme il privilegio di tanti maestri guida capaci di coniugare la specificità dei linguaggi teatrali con il coinvolgimento attivo dei ragazzi, un misto di magica energia, esperienze che arricchiscono profondamente la vita, da ricordare a lungo, stimoli di calda energia per diventare grandi con più dolcezza.
Particolare interesse ha suscitato la questione delle forme di relazione tra gli esperti che intervengono nella scuola e gli insegnanti: un tema che forse merita un ulteriore incontro, un nuovo dibattito. Un bel clima di ascolto e confronto con finalità comuni, a Felino ripensando al teatro nella scuola a Parma e nel solo.
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