Teatro

Desenzano, riaperto il teatro Alberti in chiave postmoderna

Desenzano, riaperto il teatro Alberti in chiave postmoderna

Bar, restaurant, thèatre. Il teatro Alberti torna a nuova vita e, seppur in versione moderna, si raccorda oggi con quello che era alle origini. Cioè al Settecento quando il teatro era straordinariamente popolare con fortissime contaminazioni fra arte, spettacolo, meraviglia della scenografia, il pubblico in platea in piedi, seduto, sdraiato che assisteva a rappresentazioni per ore e ore, mangiando, bevendo, cantando, ballando, in un surreale e magnifico momento d'arte, vita e poesia. Questo, per la società che ha trasformato, recuperato e riaperto questo antico spazio cittadino è il teatro Alberti. Aperto agli ospiti ed alla stampa ieri sera spalanca le porte a vetri dell'antica chiesa del convento di S. Maria de senioribus, complesso che risale al XV secolo. La sua storia è costellata di splendori e di rapide decadenze. La cappella era in rovina già all'inizio del Seicento. Il monastero fu soppresso nel XVIII secolo; l'edificio passò alla famiglia Alberti. La chiesa venne trasformata in teatro ad opera di Andrea Alberti, podestà dal 1810 al 1816, su progetto degli architetti scenografi della Scala, Perego e Sanquirico. Presentava due ordini di palchi a ferro di cavallo; fu inaugurato nel gennaio del 1815. Il teatro poi negli anni Sessanta divenne cinematografo fino al nuovo «tramonto» avvenuto negli ultimi anni ed all'ennesima rinascita frutto dell'impegno e dell'investimento della società Teatriz srl. Che da un lato ha profuso energie, inventiva e denaro nel rinnovare l'interno mantenendo intatta la struttura. Al pianterreno la platea dell'ex cinema è diventata un bar con un desk circolare in tessere di mosaico trasparenti illuminate all'interno e tavolini che occupano la sala. Sono rimasti il palcoscenico, il telone per proiezioni di film, che scompare lasciando libero il palcoscenico per spettacoli. La galleria è diventata ristorante a la carte. Gli spazi si compenetrano, l'atmosfera, grazie al ricorso a tendaggi e luci è gradevole. Nel grande contenitore si potrà bere, mangiare, ascoltare musica, vedere teatro, sfilate, performance. Grazie alla convenzione stilata col Comune, questo potrà utilizzare gratuitamente la zona teatro per 15 sere l'anno mantenendo così l'originale destinazione. Infatti l'assessore alla Cultura Maria Vittoria Papa ha deciso di trasferire all'Aberti la stagione teatrale della città a partire dall'autunno.