Teatro

Dodici giorni di Castellito 'Il nuovo Marcello Mastroianni'

Dodici giorni di Castellito 'Il nuovo Marcello Mastroianni'

''Senza la lingua, l'attore non e' niente. La lingua e' il martello, lo strumento dell'attore. E' per questo che non ho voluto tradire le mie radici italiane e non sono mai rimasto molto abbagliato dal sogno americano''. NEW YORK, 27 GENNAIO 2005 - Lo ha detto ieri sera l'attore romano Sergio Castellitto, alla presentazione della rassegna cinematografica a lui dedicata 'Sergio Castellitto, Our man of the hour', all'Istituto di Cultura italiano di New York. L'evento, voluto dalla Film Society del Lincoln Center e coordinato da Antonio Monda, Richard Pena e Griselda Guerrasio, porta a New York ben 12 pellicole di Castellitto, tra cui 'Il grande cocomero', 'Va savoir', 'Caterina va in citta'' e 'La carne'. ''Sergio e' considerato il nuovo Marcello Mastroianni'', ha detto Antonio Monda, professore di cinema alla New York University, citando il 'New York Times', che ha dedicato un lungo articolo all'attore italiano. ''Ritengo che questo sia vero a meta': e' indubbio il talento ed e' forte in entrambi il background teatrale. Va notata, inoltre, la particolare ironia che Sergio trasmette ai personaggi, quasi ad ancorarli ad una realta' quotidiana. Ma in Castellitto esplode in modo netto la profonda umanita': la capacita' di trasmettere la profondita' umana. Al di la' di ogni interpretazione si finisce sempre per riconoscere Sergio, l'artista, l'attore, l'uomo''. Oltre alla recitazione, in teatro e nel grande schermo, Castellitto ha lavorato anche come sceneggiatore e come regista. La rassegna newyorchese presenta il suo secondo film dietro la macchina da presa, 'Non ti muovere', interpretato da Penelope Cruz, uno dei grandi successi italiani commerciali e di critica del 2004. ''L'esperienza alla regia mi ha dato molto ha detto Castellitto. Del resto, l'attore non e' indipendente, ma nasce figlio del regista, e come per ogni bravo figlio arriva il momento di spezzare questa relazione di dipendenza. Pensare di poter essere l'erede della tradizione di Mastroianni, con cui peraltro ho debuttato ne 'L'armata ritorna', e' qualcosa di surreale. Immagino Marcello su una nuvola che mi guarda e pensa: 'Ma guarda questo, la carriera che fa col nome mio...'''. 'Sergio Castellitto, Our man of the hour' proseguira', al Walter Reade Theater del Lincoln Center di Manhattan, fino al 8 febbraio.