Teatro

E' morta Silvana Jachino diva dei «telefoni bianchi»

E' morta Silvana Jachino diva dei «telefoni bianchi»

Silvana Jachino, diva dei «telefoni bianchi», è morta sabato a 88 anni in una casa di cura di Morciano di Romagna. Lo hanno reso noto amici di famiglia. Malata da tempo, l'attrice di solito trascorreva l'estate a Cattolica di cui il nonno materno, Robusto Mori, fu il primo sindaco. Nata a Milano nel 1916, figlia del compositore Carlo e nipote dell'ammiraglio Angelo, l'attrice era fuori scena da oltre trent'anni, vantando comunque anche una apparizione in Giulietta degli Spiriti di Fellini. Bionda, esile e aggraziata, sullo schermo dal 1935, Jachino fu almeno fino alla metà degli anni '40 una delle 'fidanzatinè più popolari del cinema di regime e recitò in varie pellicole, tipiche della produzione di quegli anni: brillanti, canore, in costume. Affiancò grandi attori: da Angelo Musco (L' aria del continente, 1935) a Totò (San Giovanni decollato, 1942) a Macario (Non me lo dire, 1940) Nazzari (Cavalleria, 1936), De Sica (Partire, 1938), al tenore Ferruccio Tagliavini (Voglio vivere così, 1942). Fu diretta da Sergio Tofano come protagonista di Cenerentola e Il Signor Bonaventura (1942) con Paolo Stoppa.