Teatro

Il corpo che narra

Il corpo che narra

E' concepita nel segno della libertà creativa e della sperimentazione, pur non immemore del passato, la seconda settimana del festival RED. Dopo l'«istituzionale» tributo a John Neumeier sul classico palcoscenico del Teatro Valli, il tessuto urbano della città e i suoi luoghi spettacolari meno formali accolgono ora i giovani e le loro nuove proposte. Si comincia con un progetto che conferma Reggio Emilia città all'avanguardia nell'attenzione educativa per l'infanzia: oggi, domani e giovedì, alle ore 21, nel reinventato spazio per la danza della Fonderia, con «Il corpo che narra (trasformazioni)», Aterballetto traduce in uno spettacolo per adulti e con adulti una quantità di materiale creativo prodotto da bambini (testi, video, immagini, disegni). La possibilità per il pubblico di conoscere il «dietro le quinte» della creatività che del RED è principio portante, ha il suo fulcro questa settimana (domani, giovedì e venerdì, ore 10-18, Fonderia) nelle prove aperte con i coreografi Mauro Bigonzetti e Jacopo Godani, in vista dell'atteso, nuovo trittico di Aterballetto in chiusura del festival. La veste definitiva di «Piazza Figure Due», il lavoro di e con i coreografi e danzatori Avi Kaiser e Sergio Antonino, presentato tre mesi fa in forma di studio alla Corte Ospitale di Rubiera, è invece in scena in prima italiana venerdì al Teatro Ariosto alle 21. Il pomeriggio di sabato 15 maggio (ore 18-21) - in attesa del serale debutto italiano di «Naharin's Virus» dell'israeliana Batsheva Dance Company (Teatro Valli, ore 21) - è infine dedicato all'ormai consueto defilé con installazioni delle scuole di danza locali. Quest'anno, per la prima volta, con un tema da sviluppare, i Ballets Russes, per animare le vie e le piazze del centro storico e mutarne la consueta percezione, fino al festoso ritrovo finale.