Teatro

Il Teatro nascosto al 37° festival della Biennale di Venezia

Il Teatro nascosto al 37° festival della Biennale di Venezia

Dal 15 al 25 settembre negli spazi dell' Arsenale, con 170 artisti da 15 paesi diversi, il 37° Festival Internazionale del Teatro diretto da Romeo Castellucci offre fino a 9 appuntamenti quotidiani tra spettacoli, apparizioni, installazioni, azioni condensate, performance, conferenze e dialoghi, per oltre 100 eventi. Esiste un teatro nascosto. Si trovano nel mondo imprese teatrali di ricerca pura, che vivono la rappresentazione come un problema originale. La condizione del nascondimento non è un fatto semplicemente contingente, legato a un impedimento a varcare i luoghi pubblici dello spettacolo, otturati da direzioni che non lavorano nel nuovo, ma è segno di qualcosa di più profondo, che solo nei giorni veneziani verrà alla luce. La condizione catacombale è, ai giorni nostri, una scelta tanto obbligata - per le ragioni dell'esclusione istituzionale - quanto optata per una ragione di forza e distinzione. Si sceglie di riunirsi e di fabbricare qualcosa che abbia senso dentro il mondo, ma che nasce e matura come se questo mondo non avesse la minima influenza. Questo teatro non è mai una risposta e non è una reazione: è una nuova creazione, che nasce al di fuori del cono di luce di un mondo a portata di occhi. Ma quando ciò che è a portata di occhi non è più a portata di mano, la condizione che inchioda allo stato di spettatori permanenti e integrali diventa naturale. Oggi non c'è più bisogno di andare a teatro per essere spettatori. Forse ce n'è, per sapere di esserlo. L'aporia di questo stato di mutilazione - occhi divisi da mani, conoscenza divisa da azione, immaginazione divisa da esperienza - è una condizione che il teatro che abbiamo trovato assume su di sé. Non è un teatro che fa finta di nulla, soggetto a questo immenso senso di impotenza pseudo-puerile che si affida, crede, è disposto a rischiare la vita per fede: non più in un dio, ma in una tecnica che non verrà mai capita. Questo teatro è consapevole di quanto lo spettacolo degli avvenimenti reali abbia assunto un ruolo teatrale che surclassa definitivamente il palcoscenico e la sua tradizione, fino all'incisione reale sulle vite umane. Non è un teatro che fa finta di nulla, ma, per paradosso, fa nulla la finzione. Qual è, dunque, il ruolo del teatro nell'epoca della sua riproducibilità retorica e politica? Se è vero che quello che vedremo a Venezia non è un teatro che fa finta di nulla, è altrettanto vero che esso non affronta la strategia teatrale della politica, non gioca sullo stesso terreno, ma scende al di sotto del terreno, alle fondamenta, a una nuova catacomba. L'edizione 2005 del Festival Internazionale del Teatro della Biennale avrà una connotazione fortemente innovativa e, allo stesso tempo, fedele all'assunto dei festival internazionali, vale a dire offrire un vasto panorama del teatro di ricerca e di innovazione. Per questo scopo si è compiuto un lavoro di indagine e di ricognizione in tutto il mondo, volto a individuare Artisti e Compagnie che pongono nuovamente al centro del loro lavoro il problema della rappresentazione, nell'epoca in cui proprio la rappresentazione è divenuta oggetto di altri interessi e strategie in diversi campi dell'agire umano. La domanda che viene posta alla radice del teatro è dunque: "Qual è la natura della rappresentazione? E quale la funzione dell'immagine nell'era del suo impiego retorico?" A essa tutti gli Artisti invitati rispondono in modo originale ed essenziale. Come fare sopravvivere un'immagine, dopo il suo abuso retorico, commerciale, politico e spettacolare; dopo che è stata ridotta a involucro vuoto e, di volta in volta, riempita da una funzione comunicativa? Può l'immagine tornare a vivere? Tornare ad avere sostanza e senso sopra un palcoscenico teatrale? A queste domande hanno risposto oltre 600 realtà sparse in tutto il mondo. La scelta è caduta non soltanto verso quelle che più di tutte si distinguevano per l'originalità e la radicalità della loro proposta, ma si è pure espressa volendo invitare anche artisti, già affermati, che pur appartenendo ad altre discipline artistiche condividono, con il teatro, gli stessi problemi relativi alla pregnanza particolare che ha assunto l'immagine nel nostro tempo. In linea generale si avverte l'esigenza di riprendere il senso e il significato del teatro a cominciare dai suoi elementi basilari: il palcoscenico, gli spettatori, la convenzione teatrale, lo specifico scambio tra scena e platea, tra azione e sguardo. Questa relazione, fisica e reale, è la specificità del linguaggio teatrale che ogni Artista o Compagnia, ognuno nel suo modo, inventa e disegna. L'orientamento di questa Biennale privilegia dunque tutte le forme del teatro che siano creazioni originali, mostrando un'attenzione particolare a ciò che tradizionalmente è posto in ombra, vale a dire alla dimensione "figurale" del teatro, che pone il testo non come principio generatore, ma come un elemento di pari importanza rispetto a tutti gli altri che formano la totalità di quest'arte. Si può anzi dire che qui si vuole offrire un orizzonte che considera il teatro come arte specifica e autonoma sia rispetto alla letteratura sia rispetto alle arti visive, sebbene proprio quest'indagine porti ed apra il teatro a discipline a esso limitrofe, come la performance, il teatro musicale, l'installazione attiva, o anche un teatro di sole presenze incorporee. L'intenzione panoramica di questa Biennale comporta un calendario fitto di appuntamenti, distribuito in undici giornate. A questo scopo sarà essenziale lo strumento non soltanto del Catalogo della Mostra, ma anche quello di opuscoli quotidiani, dedicati alle singole manifestazioni, che accompagneranno lo spettatore desideroso di approfondire il quadro e il contesto di ogni artista. Per coloro che amano andare più a fondo sia del problema generale della rappresentazione, sia delle singole opere presentate, è stata concepita un'Area di riflessione quotidiana, dove si avvicenderanno sia gli Artisti, sia Studiosi e Filosofi dell'arte di fama internazionale che terranno lezioni sulla specificità delle arti legate all'immagine. Questi appuntamenti saranno articolati attraverso un Seminario attivo tutti i giorni del Festival (condotto dagli studiosi Joe Kelleher e Nicholas Ridout), intorno alle opere presentate, che produrrà la cura redazionale di un foglio di critica quotidiano, e un Ciclo di Conferenze con alcuni filosofi dell'immagine e curatori (Jean-Luc Nancy, Davide Stimilli, Bruna Filippi, Francesco Bonami, Georges Didi-Huberman). L'idea di fondo di questa Biennale è la proposta di un intero e intenso periodo di conoscenza artistica, dove lo spettatore non viene per assistere a un singolo spettacolo, ma per immergersi più a lungo in un vero e proprio panorama teatrale del futuro. Per questa ragione la quasi totalità degli spettacoli sarà svolta nell'area dell'Arsenale, consentendo agli spettatori una facilità di percorso, e un'agevole permanenza, data anche dalla cura particolare delle "aree": l'Area della riflessione, per coloro che amano approfondire le cose che vedono; l'Area del ristoro, per coloro che desiderano riposarsi e pranzare, l'Area del giardino, per le Conferenze, l'Area delle due mostre fotografiche di Francesco Raffaelli e di Hiroshi Sugimoto. L'augurio e la presunzione sono quelli di restituire a questa Biennale, la più importante -sulla carta - per visibilità internazionale, lo status di esposizione mondiale e avanzata che le compete. La Biennale di questo anno è stata resa possibile grazie all'intervento di istituti diplomatici e ha trovato una preziosa collaborazione con l'ONDA di Parigi, anche per l'eventuale prosecuzione del lavoro delle numerose Compagnie invitate presso altri ambiti internazionali.
Presentazione di Romeo Castellucci dal sito www.labiennale.org
Calendario 37° Festival Internazionale del Teatro Pompei - Il romanzo della cenere Direttore Romeo Castellucci Venezia, 15-25 settembre 2005 gio 15 - ven 16 settembre - Teatro Piccolo Arsenale Carl Michael von Hausswolff (Svezia) - Physical Interrogation Techniques gio 15 - ven 16 settembre - Teatro alle Tese Cinquecentesche Bock & Vincenzi (Gran Bretagna) - The Invisible Dances gio 15 - ven 16 settembre - Tese delle Vergini Zhunin & Alimpiev (Russia) - We're Talking About Music da gio 15 a dom 25 settembre (escluso 21 e 22) - Teatro alle Tese Cinquecentesche (posti limitati) Ortographe (Italia) - Orthographe de la Physionomie en Mouvement gio 15 - ven 16 - sab 17 settembre - Arsenale Kevin Binkert (USA) - Flame Tornado da gio 15 a mer 21 settembre - Arsenale Mark Bain (USA/Olanda) - Sonusphere (installazione) ven 16 - sab 17 settembre - Spazio Fonderie Maria Donata D'Urso (Italia/Francia) - Pezzo 0 (due) - Collection particulière sab 17 - dom 18 settembre - Teatro Piccolo Arsenale Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti (Italia) - Ultima scena sab 17 - dom 18 settembre - Teatro Piccolo Arsenale (posti limitati) Ane Lan (Norvegia) - Migrating Birds sab 17 - Teatro Goldoni Richard Maxwell (USA) - Good Samaritans dom 18 - lun 19 settembre - Teatro alle Tese Cinquecentesche Compagnie Nanaqui (Francia) - Chôra - Histoire du pauvre petit Popocatepel lun 19 - mar 20 settembre - Tese delle Vergini Goat Island (USA) - When will the September roses bloom? Last night was only a comedy lun 19 - mar 20 settembre - Spazio Fonderie Habillé d'eau (Italia) - Ragazzocane mer 21 - gio 22 - ven 23 settembre - Spazio Fonderie Habillé d'eau - Refettorio mar 20 settembre - Sala Marcelia Ghazel (Francia/Iran) - Home mar 20 - mer 21 - gio 22 settembre - Teatro Piccolo Arsenale (posti limitati) Kurt Hentschläger (Austria) - Feed mar 20 - mer 21 - gio 22 settembre - Arsenale Yael Davids (Olanda/Israele) - Cupboard (performance) mer 21 settembre - Teatro alle Tese Cinquecentesche The Rammellzee (USA) - The Bi-Conicals of the Rammellzee mer 21 - gio 22 settembre - Tese delle Vergini Cindy Van Acker/Compagnie Greffe (Svizzera/Belgio) - Corps 00:00 gio 22 - ven 23 settembre - Teatro alle Tese Cinquecentesche Hotel Pro Forma (Danimarca) - I only appear to be dead ven 23 settembre - Teatro alle Tese Roman Signer (Svizzera) - Action with Water Buckets sab 24 - dom 25 settembre - Teatro Piccolo Arsenale Chris Watson (Gran Bretagna) - Weather Report - Tortuga Bay sab 24 - dom 25 settembre - Tese delle Vergini Via Negativa (Slovenia) - More - Incasso sab 24 settembre - Teatro Goldoni Cameron Jamie & Keiji Haino - Jo dom 25 settembre - Spazio Fonderie Liza May Post (Olanda) - creazione per la Biennale di Venezia dom 25 settembre - Arsenale Groupe F (Francia/USA) - Tout doit disparaître - Acte I da ven 16 a sab 24 settembre - Sala Marcelia Giornate di Seminario e Conferenze a cura di Claudia Castellucci da gio 15 a dom 25 settembre - Sala Marcelia Francesco Raffaelli - Hiroshi Sugimoto - mostre fotografiche