Sabato e domenica la rassegna alla Borgata Valle.
L'antica Borgata Valle di Olevano sul Tusciano, Terra natia di storici e
religiosi, rivive con il teatro. Parte sabato la rassegna "Teatro al Borgo"
nell'antico Borgo che diede i natali allo storico Salernitano Carlo Carucci e
al religioso e studioso Giacinto Carucci. L'appuntamento con l'arte teatrale è
stato organizzato dall'Associazione Medioevale di Valle che ha lo scopo di
riprendere una parte storica del paese e della storia locale altrimenti
destinata ad un lento ed inesorabile abbandono.
Sabato 30 luglio, alle ore 21, nella suggestiva piazzetta del Borgo va in scena
". e non lo sa ancora": una commedia esilarante di Orazio Cerino: un'opera un
pò particolare che alterna gags e battute esilaranti a puri momenti di
riflessione, servendosi di un pizzico di magia, di persone più o meno fisiche e
molto astratte, che riescono con concretezza nel loro intento. L'opera viene
rappresentata dalla "Compagine teatrale" di Giffoni Valle Piana, regia di
Orazio Cerino.
Domenica 31 luglio, alle ore 21, la tradizione del teatro Napoletano vive nella
commedia "Non ci resta che ridere" scritta dall'autore partenopeo Gianfranco
Gallo. Si tratta di una commedia scritta per ridere della gente che predica
bene e razzola male nella più classica e viva tradizione del teatro Napoletano.
L'opera viene rappresentata dalla compagnia "Gabbiani" di Baronissi, regia di
Matteo Salsano.
NOTE STORICHE
Carlo Carucci (1873/1951) ha scritto diverse opere sulla storia Salernitana. Fu
direttore della scuola tecnica di Salerno, pro-preside del liceo Torquato Tasso
e direttore dell'archivio storico. Carucci è stato eletto sindaco di Olevano e
più volte consigliere dello stesso paese e della città di Salerno. Tra le sue
opere si ricordano: il Codice Angiolo, la Bagliva di Olevano. Don Ferrante San
Severino, la Provincia di Salerno dai tempi più remoti al tramonto della
fortuna Normanna.
Carlo Carucci durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio dalla borgata dov'era
rifugiato, scrisse il diario "La battaglia di Salerno vista dalla borgata Valle
di Olevano sul Tusciano" (1943): volume che rievoca l'evento bellico nella
Piana del Sele e che si fregia di una prefazione dell'onorevole Giovanni Cuomo.
Ha scritto, inoltre, "Un feudo ecclesiastico nell'Italia Meridionale" (1937).
La stessa casa ha dato i natali al canonico Giacinto Carucci (1848/1928). Il
religioso studiò prima nel seminario arcivescovile di Salerno, poi alla Badia
di Cava e in ultimo a Napoli. Ordinato sacerdote nel 1872 insegnò poi nel
seminario di Salerno. Nel 1885 collaborò al giornale "La buona novella" fondato
dall'arcivescovo Laspro e nel 1897 fu nominato direttore del giornale "Il Buon
Senso". Pubblicò il libro che fu molto lodato "Le lezioni del Breviario
Salernitano intorno a S. Matteo" e nel1909 il volume "Ippolito di Pastena". La
Borgata ha dato i natali anche al canonico Arturo Carucci, direttore della
cattedrale di San Matteo.
La Borgata Valle, costruita su antiche tracce medioevali, è l'ultimo caseggiato
della frazione Salitto che si incontra in direzione della frazione capoluogo,
Ariano. Il nome "Valle" è legato alla posizione geografica rispetto al Castello
longobardo.
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