Presentata la prima parte di un progetto artistico imperniato sul «Corriere della Sera».
Trasformare il giornale in testo teatrale. Frugare nel linguaggio della cronaca per estrarne la valenza drammaturgica. Giocare con le notizie, smontarle, intrecciarle, secondo molteplici criteri, logici e non. E alla fine rimontare il tutto in forma di piéce per verificare se una nuova drammaturgia sia davvero possibile. La nuova sfida di Luca Ronconi è questa. Dopo aver portato in scena il pianeta scienza con Infinities , suggestivo viaggio dentro i meandri dell’ermeneutica allestito negli ex laboratori dell’Ansaldo, il regista direttore del Piccolo Teatro di Milano ora orienta il suo sguardo copernicano verso un’altra galassia, quella dell’informazione. Stella di riferimento, il «Corriere della Sera». Scelto da Ronconi «per la sua lunga storia», specchio di quella del mondo. Mezzo di informazione ma anche categoria esperienziale da trasformare in oggetto di drammaturgia.
«Per parlare di nuova drammaturgia oggi - interviene Ronconi - credo bisogni andare a scalfire le categorie consolidate nella nostra tradizione occidentale: tempo, spazio e modo di caratterizzare gli stessi personaggi. Mi preme verificare la possibilità di una drammaturgia che esuli dalla letteratura, se si può ricavare materiale teatrale da qualcosa nato non per venir rappresentato. Il giornale mi pare un ottimo spunto: i personaggi, dal sovrani alla gente comune, certo non mancano. E tanto meno mancano le storie». Quella vita che sul giornale approda ogni giorno, nelle sue parti più stupefacenti ma anche comuni, nei suoi lati più oscuri e più alti, in un mix senza cesure di grandi eventi e piccole esperienze, meteo, oroscopi e pubblicità compresi. Ingredienti presi in esame, tutti insieme ecumenicamente, nella Masterclass avviata lo scorso febbraio da Ronconi con un gruppo di studenti universitari selezionati tra Statale e Cattolica, Politecnico e Brera, Istituto Europeo di Design e Iulm. Un centinaio i candidati che hanno risposto all’appello, 24 i prescelti. Divisi in otto gruppi, qualcuno più affollato, qualcun altro addirittura solitario, hanno preso in esame 8 settimane del quotidiano milanese dai primi del ’900 fino a quasi ai giorni nostri. Ultimissimi anni esclusi su indicazione del regista, per permettere quella necessaria distanza dall’attualità e un utile scavo nella memoria.
I risultati di questa, che è solo la prima fase del progetto, sono stati presentati ieri, presente Ronconi e i giovani coinvolti nel lavoro, in un Teatro Studio affollatissimo e attentissimo a seguire una dopo l’altra le otto ipotesi illustrate da quattro bravi attori della Scuola del Piccolo, Federica Armillis, Domenico Bravo, Pasquale De Filippo, Laura Gambarin. Curiose e varie le stringhe cronologiche individuate per la ricerca: chi si è fatto tentare dal fascino degli anni Venti, chi dagli slanci vitali del dopoguerra, chi dalle emozioni dei grandi eventi, il processo a Kesserling, il carnefice delle Fosse Ardeatine, lo sbarco sulla Luna, la morte di Enrico Berlinguer, chi dal gusto di una quotidianità meno drammatica, come la grande nevicata del gennaio ’85. Percorsi disegnati dai ragazzi in piena autonomia, dove Ronconi ha fatto solo da guida discreta, limitandosi a qualche consiglio. L’indagine trasversale ha raggiunto le strutture stesse del quotidiano, del suo linguaggio, la scansione della notizia, i mille rimandi e assonanze che la cronaca e il caso si divertono a tessere, le interferenze delle passioni e delle fazioni.
Un affacciarsi vertiginoso dentro i meccanismi dell’informazione, una tentazione oggi quanto mai necessaria. «Il successo di Infinites e del Professor Bernhardi mi hanno confermato il forte interesse del pubblico per testi non convenzionali, legati a temi di grande attualità», spiega il regista. Che, su questo primo canovaccio di idee e proposte intende andar avanti. «Questi elaborati potrebbero essere il punto di partenza della Masterclass dell’anno prossimo, centrata sullo spazio scenico», annuncia. E poi? E poi la prova del fuoco, verificare sulla scena se questa nuova drammaturgia attinta dritta dritta dalla vita funzione. Una nuova Infinities , stavolta dell’informazione, è alle porte.
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