Teatro

La Val Pellice racconta, attraverso il teatro e la musica

La Val Pellice racconta, attraverso il teatro e la musica

Torna, da venerdì 23 luglio a sabato 7 agosto, “Festivalmontagna. Suoni, immagini ed emozioni da scenari naturali”, l’intensa programmazione teatrale e musicale itinerante in diversi centri della Val Pellice (TO). In questa quinta edizione sia il teatro sia la musica di Festivalmontagna saranno caratterizzati dal rapporto fra teatralità, musicalità e narrazione, dove i suoni e le parole diventano memoria bruciante e l’atto del raccontare si trasforma in rituale collettivo. Quest’anno il festival manterrà l’importante settore infanzia, spazio di ricerca dedicato al teatro e alla drammaturgia per il giovane pubblico, con una produzione del Festival: “Tra-monti e albe selvatiche”, naturale conclusione del percorso di ricerca iniziato nell’edizione 2002 con “Orto” e proseguito nell’edizione successiva con l’allestimento presso l’Ecomuseo di archeologia industriale Crumière dello spettacolo “Le radici nel cielo”. Ma c'è anche una nuova iniziativa che si affaccia al festival: “Il pubblico incontra gli artisti – gli artisti incontrano i prodotti”. Alla fine degli spettacoli serali, avverranno incontri con gli artisti e nell’occasione saranno degustati prodotti tipici della Val Pellice. La manifestazione si apre venerdì 23, alle 21,30 nel parco di Villa Olanda, a Torre Pellice. Si inizia con una variazione di programma: a casa di un visto non arrivato in tempo (così come successo recentemente a Youssoun N'Dour), i Badenanya les Freres Coulibaly, uno dei gruppi musicali più rinomati del Burkina Faso, non potranno esserci. Al loro posto, i Bilja Krstic & Bistrik Orchestra, un'altra bella formazione, proveniente dalla Yugoslavia. Bilja Krstic esegue le canzoni più belle del Kosovo, della Serbia, della Macedonia e della Romania orientale che ha raccolto pazientemente per anni. La sua musica è una miscela di generi tradizionali, canzoni a cappella ed ethno-grooves con elementi di improvvisazione e di innovazione. I musicisti che accompagnano Bilja suonano vari generi di strumenti: da quelli tradizionali (quali il duduk, il sargija, il tamburo a mano, ecc.) a quelli moderni (sax soprano, basso, violino, percussioni, ecc.). Al termine del concerto (ingresso euro 6, ridotto 5) "Il pubblico incontra gli artisti - gli artisti incontrano i prodotti", con degustazione di prodotti tipici per tutti i presenti. Domenica 25 (sempre alle 21,30), lo spettacolo si sposta a Bricherasio, nel prato antistante la chiesa del Castello. C'è da percorrere una brevissima salita, ma la bellezza del posto lo merita, così come il valore della rappresentazione proposta. Laura Curino, con la regia di Gabriele Vacis, presentano, per il Teatro Stabile di Torino, "Camillo Olivetti - Alle radici di un sogno". È la storia di Camillo, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. «Con l’aiuto di biografie, interviste, testi letterari - racconta l'autrice-attrice Laura Curino - ne ho ricostruito la vita, le figure che gli ruotano attorno, l’ambiente e le imprese. Ho poi affidato le voci narranti a due personaggi fondamentali per la sua storia: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Due donne che, provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda) sono state le protagoniste silenziose della formazione e della realizzazione del sogno olivettiano. “Camillo Olivetti” è il racconto epico di un’avventura piena di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi. «E La cosa più straordinaria è che è… tutto vero», conclude la Curino. L'ingresso è di euro 5. Segnaliamo inoltre, il terzo appuntamento, in cartellone mercoledì 28 (21,30): nel giardino del palazzo municipale di Bibiana il pubblico potrà emozionarsi con il fado portoghese di Dona Rosa, artista autentica, riconosciuta come interprete tra le più espressive. Minuta e cieca dalla nascita, con oltre duecento concerti alle spalle lungo l'Europa, Dona Rosa riesce, con la sua voce aspra, a trasmettere le atmosfere dei quartieri popolari di Lisbona e a trasformare ogni concerto in un'intensa esperienza emotiva.