Teatro

Marco Baliani, quando l’attore racconta

Marco Baliani, quando l’attore racconta

All’Elfo un maestro del teatro di narrazione: in calendario sei spettacoli in un mese per la rassegna «Il viaggiatore incantato». Dice di sé Marco Baliani che «lo stupore e l’incantamento sono luoghi che visito di sovente nel mio lavoro d’attore o quando guido gli attori, e sono due sostanze profonde dell’atto teatrale». Questa sua intatta capacità di provare e destare meraviglia, coltivata anche grazie alla formazione con il teatro-ragazzi e all’attività didattica, emerge nella rassegna lunga un mese che gli dedica il teatro dell’Elfo: intitolata «Il viaggiatore incantato», propone cinque spettacoli e omaggia la sua arte del racconto. Arte che l’attore-autore-regista nato a Verbania nel 1950, ha sublimato nel monologo «Kohlhaas», archetipo di quel teatro di narrazione che trova oggi continuità in una prolifica generazione di trentenni (Celestini, Enia, Perrotta, Armamaxa...). Scritto nel 1990 con Remo Rostagno, tratto dal racconto di Heinrich von Kleist ambientato nella Germania del 1500, dove un umile mercante di cavalli vendica un sopruso diventando un sanguinario giustiziere, Baliani lo interpreta da allora: sempre seduto al centro del palco, in un trascinante crescendo epico fatto di voce e semplici gesti. La rassegna apre il 22 con «Prove per un racconto orale» dal suo romanzo «Nel paese di Acilia» (Rizzoli). Baliani è quindi in scena con il citato «Kohlhaas» (23-27 febbraio), «Tracce» (8-9 e 13 marzo), «Corpo di stato» sul delitto Moro (15-20 marzo). Suoi testo e regia di «Piccoli angeli» (con Maria Maglietta e Roberto Anglisani, 1-6 marzo) e «Il sole è un’iguana gialla» (10-12 marzo).