A grande richiesta arriva in Umbria Marco Paolini con due diversi spettacoli a Gubbio e a Narni.
Lunedì 21 marzo, il noto artista veneto sarà al Teatro Comunale di Gubbio con Parlamento Chimico storie di plastica.
Lo spettacolo narra la nascita, lo sviluppo, l'ascesa, la crisi e la morte del capitalismo italiano. Ottanta anni, perché questa storia inizia nel 1917: mentre gli Italiani crollano a Caporetto, il conte Volpi di Misurata riesce ad ottenere i permessi per costruire il nuovo porto di Venezia, a Marghera, sognando di rinnovare lo splendore dell’antica Venezia grazie alla nuova città, futurista, solo industrie, ciminiere e velocità. In 40 anni Porto Marghera - avvalendosi di leggi fatte ad hoc, complicità, giochi di potere ed una buona dose di intelligenza mista ad incoscienza - diventa un grande polo industriale, dove dal dopoguerra con l'installazione degli impianti petrolchimici si sviluppano le più avanzate produzioni della chimica italiana. Oggi i principali protagonisti di quella storia sono tutti morti o all’estero: saltati per aria, suicidati, sotto processo o morti di cancro. Oggi Montedison ed Enichem, i fiori all'occhiello della storia dell’industria chimica italiana, vivono nell’aula bunker di Mestre un processo che rischia di essere epocale, perché deve assolvere o punire la colpa di strage e disastro ambientale, obbligando a fare quello che su questa scala non è mai successo: risarcire il danno e risanare l’intera Laguna. Può il teatro raccontare questa storia? Tre anni di ricerche, un laboratorio permanente aperto ad ingegneri, chimici, esperti di finanza, giornalisti, sociologi, scrittori, storici per questo racconto lungo un secolo.
Martedì 22 marzo, al Teatro Comunale di Narni, Marco Paolini ne Il sergente presta la sua arte di narratore a un romanzo pubblicato per la prima volta nel 1953: Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern.
Si tratta del racconto autobiografico dell’allora sergente Rigoni, impegnato nella sanguinosa campagna di Russia durante il secondo conflitto mondiale. Ambientato nell’inverno 1942-43, affronta uno degli episodi più drammatici nella storia del nostro esercito: la ritirata dei soldati attraverso le innevate pianure della Siberia. Ormai allo sbando e circondati dall’Armata Rossa, i personaggi del racconto, reali e non di fantasia, cercano di sopravvivere durante la ritirata, passando da un villaggio all’altro con alterne fortune. Li guida un giovane sergente, che diventerà poi lo scrittore del romanzo. E proprio grazie alla sensibilità dell’autore, facciamo la conoscenza di esseri umani profondamente sconvolti dal conflitto, ma che mantengono fino in fondo la propria dignità: così il tenente Cenci, molto amico di Rigoni e generoso in battaglia; il caporalmaggiore Moreschi, sempre di buonumore nonostante tutto; Tourn, alpino piemontese che nasconde con allegria la paura; Lombardi, cupo e taciturno; il caporale Pintossi, calmo e flemmatico… piccoli grandi uomini che affrontano un’avventura spesso senza via d’uscita.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19, al n° 075/57542222.
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