Non è mai andata in scena, e forse sarebbe rimasta per sempre negli archivi musicali se il maestro Gianluigi Gelmetti non avesse deciso di rappresentarla in apertura della stagione del Teatro dell’Opera di Roma. E così ‘Marie Victoire’ di Ottorino Respighi, annunciata per la stagione 1914 - 1915 dell’Opera di Roma, allora Teatro Costanzi, va in scena il 27 gennaio 2004, 90 anni dopo. Sul podio lo stesso Gelmetti; la regia è di Hugo De Ana: la coppia direttore regista è la stessa che, nel ’97, inaugurò la stagione del Teatro dell’Opera di Roma con un’altra opera ‘dimenticata’ di Respighi, ‘La Fiamma’. Gli interpreti di ‘Marie Victoire’, la cui trama attraversa la Rivoluzione francese, sono Nelly Miricioiu e Alberto Cupido, nei panni dei due protagonisti, e poi Alberto Gazale e Giorgio Surian.
In effetti l’ambientazione originaria dell’opera è stata sposta dal regista De Ana al 1911, in una sorta di ‘teatro nel teatro’ pirandelliano. Una regia complessa che ha fatto sì che, tra le polemiche, l’apertura della stagione slittasse dalla data prevista in origine, il 23 gennaio, al 27. Marie Victoire, la protagonista, all’inizio dell’opera si trova in carcere da vari mesi. Con lei c’è Clorivière, un nobile che la corteggia con insistenza: la donna cede quando crede la morte vicina, ritenendo fra l’altro che il marito Maurice sia morto.
Al mattino, quando non invoca altro che la morte purificatrice, Marie apprende che Robespierre è caduto, il Terrore è finito. L’opera riprende sei anni dopo: Marie ha cambiato il suo nome in Victoire, è tornata a Parigi e conduce una boutique di moda all'interno del palazzo reale: ora è madre di un bimbo concepito nelle drammatiche circostanze della notte del 9 Termidoro.
Il ritorno improvviso di Maurice è l'ultima prova che deve sostenere prima di potersi riprendere il suo vero nome e riconciliarsi con il proprio passato. E' smarrita, deve confessare la colpa, ma il suicidio dell'occasionale amante, che ha attentato alla vita di Napoleone, la restituisce al marito e alla vita L'opera, quattro atti e cinque quadri per un totale di almeno tre ore di musica (più gli intervalli), è nell'originale francese di Edmond Guiraud con sovratitoli in italiano, "Segna un momento di orgoglio e di particolare collaborazione tra tutti i lavoratori e gli artisti, commossi nel dar vita per la prima volta a quanto creato da Respighi 90 anni fa", ha sottolineato il sovrintendente del Teatro dell’Opera Francesco Ernani.
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