Ad undici anni dalla scomparsa di Moana Pozzi, la Procura di Roma apre una nuova inchiesta sulla morte della celebre pornostar.
La domanda a cui dovrà dare una riposta il pubblico ministero Attilio Pisani, titolare dell’inchiesta, è se veramente il 16 settembre del 1994 l’attrice morì in un ospedale di Lione, in Francia, a causa di un tumore che aveva fatto il suo terribile corso in poco tempo.
Il dubbio è sollevato da un esposto presentato da un’associazione di consumatori, la Coisuc, che avrebbero fornito elementi necessari per dare il via all’apertura dell’inchiesta. Nell’esposto si sostiene che esisterebbero seri dubbi sulla morte di Moana, la quale avrebbe inscenato una finta morte allo scopo di tagliare i ponti con il passato per rifugiarsi in una località segreta, lontano dagli occhi del mondo. L’esposto ricostruisce un complotto degno di una spy-story, in cui sarebbero coinvolti, oltre alla diva, i suoi familiari e persino i responsabili dell’ospedale dove morì l’attrice.
La prima circostanza che dimostrerebbe la messa in scena della morte, sarebbe rappresentata dal fatto che nessuno ebbe mai la possibilità di vedere il cadavere della Pozzi, ad eccezione della madre e della sorella. Al tempo, le due donne dichiararono che il corpo dell’attrice era stato cremato e che le ceneri erano state sparse sul Cervino, rispettando la volontà di Moana. Ma, si sostiene nell’esposto, ci sarebbero delle perplessità su questa versione poiché nemmeno l’urna sarebbe mai stata vista da qualcuno, all’infuori della cerchia dei familiari. E ancora, il complotto sarebbe stato ordito pure con la complicità dei responsabili dell’ospedale francese, perché nessuno all’interno della struttura ospedaliera avrebbe visto il corpo della diva, o assistito al suo funerale.
Sempre a proposito della cremazione, si gettano ombre sulla possibilità che possa essere stata fatta nell’ospedale di Lione perché, all’epoca dei fatti, il complesso sanitario sarebbe stato privo di un inceneritore.
Stando a quanto sostiene l’esposto, il racconto fornito dai familiari della Pozzi presenterebbe serie lacune anche in merito al luogo in cui sarebbero state sotterrate le ceneri di Moana. I parenti dopo aver rettificato il racconto della dispersione sul Cervino, dissero di aver seppellito l’urna con le ceneri dell’attrice nel cimitero di Lerma. Però, ora nessuno della famiglia ricorderebbe il punto esatto in cui sarebbe sepolta.
Infine, l’ultimo giallo: è emerso che presso la Camera di Commercio di Roma la posizione di Moana Pozzi “imprenditrice ed editrice” non sarebbe mai stata chiusa. «Ho creduto a quanto è stato ricostruito in un libro - dichiara Ennio Biasciucci, segretario della Coisuc ed assistito dall’avvocato Antonio Ordile -. L’apertura dell’inchiesta dimostra che esistono forti dubbi su quanto accadde dieci anni fa». In precedenza altre indagini hanno ipotizzato la messa in scena della morte della Pozzi, contribuendo a creare un mito simile a quello di Marilyn Monroe, ma tutte si sono sempre concluse con un’archiviazione.
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