Martedì 22 febbraio (repliche fino a domenica 27), al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, La Contemporanea ’83 presenta Ottavia Piccolo nello struggente spettacolo "Terra di latte e miele", testo nato dall'esperienza vissuta in prima persona della scrittrice Manuela Dviri. La regia è di Silvano Piccardi mentre in palcoscenico, al fianco della protagonista, Enzo Curcurù nel ruolo del figlio.
Particolarmente nota in Italia per l’attività giornalistica (collabora, da Tel Aviv, per il Corriere della Sera), Manuela Dviri è molto conosciuta in Israele per la sua tenace battaglia contro la guerra, iniziata in modo particolarmente deciso dopo la morte del figlio militare durante l’intervento israeliano in Libano.
"Terra di latte e miele", nonostante tocchi un argomento di drammatica attualità, non è, e non vuole essere, un manifesto politico, né per l'una né per l'altra parte. E’ la storia del dramma quotidiano vissuto dalla gente comune, che subisce le conseguenze di decisioni prese in base alla "ragion di stato", e di cui non ne capisce il senso.
In scena uno spaccato del mondo contemporaneo attraverso l'ostinata, rabbiosa e decisa voglia di vivere una vita normale di una donna coraggiosa (un'ebrea con origini argentine e italiane), Leah, una "cineasta" specializzata in documentari che contesta energicamente le idee del marito ortodosso.
L'azione si svolge nel salotto di una casa borghese di Tel Aviv, nel giorno dello shabbat ha gadol, il sabato che precede il digiuno del Kippur. Leah è sola, parla al telefono con le amiche, palestinesi e cristiane, mentre è impegnata con lo stato maggiore israeliano per sbloccare un carico di latte in polvere destinato ai neonati palestinesi, fermo ad un check-point.
In un crescendo di tensione, sul piccolo palcoscenico del suo studio passa tutta la realtà di una guerra senza fine, il ricordo del figlio morto da eroe, che cerca di convincerla di aver fatto la scelta giusta, del padre, che sognava un altro Israele, della paura di accendere la televisione, che in ogni momento può annunciare nuovi morti...
Ottavia Piccolo offre un'ora e venti di forti emozioni, di raccoglimento quasi religioso sul dramma che si consuma in Medio Oriente, raccontato con forza e con fervore, fedele a se stessa ed al suo impegno di sempre a favore delle grandi cause.
Teatro