Teatro

Politica e poesia: parola che uccide – parola che sana

Politica e poesia: parola che uccide – parola che sana

Lacittadelteatro invita il suo pubblico a fare un approfondimento sui temi che sfiorano e tessono l’ordito drammaturgico di alcuni spettacoli previsti in cartellone, propone una serie di dibattiti con personaggi del mondo della cultura, del giornalismo, della poesia, della politica, della Chiesa… Nel prossimo incontro: "FORUM - Il disordine delle arti" di Martedì 3 maggio, alle ore 17,30, il tema si baserà su una riflessione in merito allo spettacolo “Urlo” di Pippo Delbono, ospitato nella stagione serale di Cascina. “Urlo è il grido. Quello del neonato, ma anche lo strazio del torturato, la furia dell’arrabbiato che chiede la fine del tempo iniquo, proclama l’urgenza di un mondo più umano. Nella lingua dei poeti Urlo è anche l’ululato del vento, dei lupi e della schiera dei potenti, il ringhiare dei cani da guardia dell’ordine dominante, il clamore della moltitudine del popolo non sottomesso” Pippo Delbono Franco Loi ( Genova 1930) ha pubblicato numerosi libri di poesia fra cui Strolegh ( Einaudi, 1975), Teater ( Einaudi 1978), L'aria ( Einaudi 1981) Liber ( Garzanti, 1988) L'angel ( Mondadori, 1994), scrive in lingua italiana ed almeno tre dialetti. Collabora con il Sole 24 Ore, con l'Avvenire e con la rivista Poesia e lingua. Vincitore di numerosi premi letterari è considerato dalla critica "la personalità poetica più potente degli ultimi anni “( P. V. Mengaldo). Nel 2005 gli è assegnato il Premio Librex Montale. "La distanza fra la poesia e gli uomini d'oggi sembra enorme. Ma questa distanza è ormai l'abisso che c'è, e si va approfondendo, tra l'uomo e se stesso. Ciò che dentro un uomo rende attivo e vivo un corpo ( quel che un tempo si chiamava anima e oggi non sappiamo chiamare) tende a rendere attiva e viva anche la nostra propria esperienza. Ed è in questo tentativo che l'uomo si prova ad assumere il mondo e a conoscerlo, a guardare se stesso e a conoscersi, ed è questa la funzione della poesia che mi sembra non sia abbastanza valutata nella società contemporanea" ( Franco Loi) Fausto Bertinotti (Milano 1940). Segreterio nazionale del Partito della Rifondazione comunista. Inizia la sua attività politica nel 1964 iscrivendosi al Partito Comunista, come sindacalista della CGIL, di cui diventa segretario nazionale dal 1975 al 1985. Partecipa alla protesta degli operai Fiat nell'occupazione della fabbrica di Mirafiori ( 1980). Nove anni dopo lascia l'incarico per entrare in Rifondazione comunista e ne diventa segretario generale. E' eletto deputato italiano ed europeo. Con la vittoria di Romano Prodi Rifondazione entra a far parte del governo. Il rapporto nel 1998 si rompe portando alla crisi di governo. Nel 2001 Fausto Bertinotti sceglie di aderire ad una non-belligeranza col centro-sinistra. Partecipa ai cortei degli anti global e si ritaglia un ruolo di leader nel nuovo movimento di piazza. Alberto Severi, giornalista della sede RAI di Firenze. Drammaturgo. Incontri a cura di Renzia D’Incà INGRESSO LIBERO Gli incontri si terranno alla cittadelteatro di cascina (pisa) via toscoromagnola 656 Cascina –pisa tel. 050.744400 info@lacittadelteatro.it www.lacittadelteatro.it