Anche questa volta, come un po' in tutte le vicende finanziarie che lo riguardano, ha giocato d'anticipo. Cosi', per mettere la firma sulla promessa di matrimonio all'attrice Anna Falchi, Stefano Ricucci ha 'costretto' il sindaco di Roma Walter Veltroni ad essere in Campidoglio 2 ore prima dell'ora fissata. E alle 9.00 di questa mattina si e' presentato per 'promettersi' in matrimonio, ufficialmente, alla sua compagna.
Una cerimonia breve, terminata con il regalo del sindaco alla Falchi di un mazzo di orchidee gialle e lilla: i fiori preferiti dall'attrice. Emozionati e sorridenti, i futuri sposi hanno lasciato il Campidoglio evitando accuratamente contatti con i giornalisti e lasciandosi solo fotografare e riprendere dai pochi fotografi e operatori gia' presenti. Poi via, subito tutti in macchina per lasciare velocemente il Campidoglio, tutto insomma all'insegna della stessa riservatezza con cui intendono celebrare le nozze, previste (salvo cambiamenti dell'ultima ora) il prossimo 2 luglio.
Sicuramente al mare, come piu' volte detto dall'attrice. E in casa. In quella in Sardegna o, piu' probabilmente, in quella dell'Argentario.
Dopo le firme nella Sala Rossa, Ricucci e una Falchi con indosso una semplice camicetta di lino annodata sulle spalle, scialle e gonna nera (rigorosamente Alberta Ferretti, la stilista preferita che sta preparando anche l'abito nuziale, definito da chi sa ''molto romantico, botticelliano''), hanno lasciato il Comune capitolino per andare a festeggiare un matrimonio che invece si e' appena consumato: quello dell'amministratore delegato di Rai Cinema Giancarlo Leone con Dianora Parodi Delfino, sposi il 9 aprile scorso.
Ricucci non ha quindi tradito il suo personaggio, cogliendo in contropiede curiosi e cronisti anche in occasione di un appuntamento privato. Un po' come accade da mesi sulla scena della grande finanza italiana. Proprio mentre sui giornali si spengono le polemiche sul suo certificato giudiziario e si parla di un viaggio lampo a Londra per reperire risorse finanziarie che gli consentano di continuare la scalata ad Rcs (dove ad oggi e' il maggiore azionista con una quota del 18,15%), Ricucci infatti si propone come ago della bilancia anche per un'altra delle grandi partite che si stanno giocando sul tavolo dela finanza italiana: quella per il controllo di Antonveneta. Alla luce del rilancio da parte di Abn Amro, che ieri ha alzato la sua offerta in contanti a 26,5 euro per azione, e in attesa delle contromosse della Popolare di Lodi guidata da Gianpiero Fiorani, l'immobiliarista romano potrebbe infatti diventare il nuovo ago della bilancia nello scontro fra olandesi e lombardi.
Ricucci, che ha in portafoglio il 4,9% dell'istituto padovano (stessa quota che detiene in Bnl), viene considerato vicino a Fiorani, ma e' anche molto esposto finanziariamente proprio sul fronte Rcs. Un suo eventuale cambio di casacca - ipotizzato da alcuni osservatori - favorito proprio dalla possibilita' di incassare maggiore liquidita' dopo i rilancio olandese, spiazzerebbe il fronte dell'Opas italiana. Un nuovo contropiede degno della grande Lazio di Maestrelli, altro amore che unisce Stefano e Anna.
Teatro