Appuntamento questa sera, domenica 24, al Teatro all’Aperto di via Spada a Brisighella (RA), dove va in scena ‘Danzando l’identità’, organizzato dalla F.n.a.s.d. (Federazione nazionale associazione scuole di danza) in collaborazione con la scuola Accademia Perduta.
Una performance che prenderà per mano lo spettatore in avvincente viaggio tra India Egitto e Africa. Il trittico ‘Danzando l'identità’ nasce, infatti, come risposta delle scuole di danza del nostro Paese alle crescenti esigenze di interculturalità, «partendo dal presupposto che, con la danza, è più facile creare una relazione, uno scambio tra culture e un momento di incontro tra i popoli», spiega la presidente della F.n.a.s.d. Rosanna Pasi. "Nell’era della globalizzazione - aggiunge - la danza diventa uno strumento di comunicazione tra culture e, allo stesso tempo, mezzo per evidenziare la propria identità: ogni paese ha, infatti, le proprie tradizioni e cultura e lo scambio aiuta ad ampliare gli orizzonti dei giovani." In quest’ottica, una riflessione sul significato antropologico della danza etnica introdurrà lo spettatore alle tre discipline protagoniste sul palco: danza indiana, egiziana e africana.
"Questo spettacolo - racconta Pasi - rappresenta l’avvio di un dialogo tra differenti culture, considerando la differenza una ricchezza, che utilizza strumenti universalmente noti come, appunto, il corpo e il suono. Esprimersi con il corpo significa avviare una forma di conoscenza e entrare nella cultura propria di un popolo, esplorandone le tradizioni, le emozioni, i sentimenti, la storia: la storia di uomini e donne che rivelano tratti di originalità". La danza indiana, ad esempio, si svolge nei templi ed ha come destinatario la divinità. La danza egiziana, invece, considerata ‘madre di tutte le danze’ e versione colta della danza del ventre, viene privilegiata dalle donne, durante i riti che risvegliavano le profonde energie femminili, per ristabilire il rapporto tra cielo e terra. La danza africana, infine, è lo specchio delle comunità in cui l’uomo comunica con il gruppo, in un gioco di domande e risposte, attraverso un codice ritmico e gestuale, che ne accompagna ogni momento significativo. Sul palco, saliranno Marzia Colitti, ballerina e studiosa di danza classica indiana, Maria Martinez, coreografa, insegnante e danzatrice di danza egiziana, e Solò Dienaba Diedhiou, cantante, coreografa e ballerina di danza africana.
A rendere ancora più avvincente la serata la musica dal vivo che accompagna le tre danze, fondendo gesti, movimenti e ritmi delle culture di origine. "Esprimersi col corpo, danzare cioè, - conclude Pasi - vuol dire incontrare l’altro e di conseguenza sviluppare un dialogo paritario ed è quello che, obiettivamente, ci sembra più significativo fare di fronte a momenti come questi, segnati profondamente dalle difficoltà nei rapporti interrculturali. A nostro avviso, quando valori estetici e valor sociali si integrano, diventa possibile una maggiore comprensione".
Brisighella Danza regala altri due appuntamenti domenicali, il 31 luglio, con 'Colores Morenos' di El Flamenque Vive e, il 7 agosto, la compagnia Carta Bianca Dance Project chiuderà la rassegna con i tre quadri 'Aquarius', 'Sembianze' e 'Il viandante'. Sipario 21.
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