Da venerdì sera 'Edipo Re' di Eschilo, da ieri sera 'Medea' di Euripide e così via, fino al 20 giugno alternando le due tragedie più famose della classicità. Come ogni anno, lo straordinario teatro greco di Siracusa torna a vivere in questi giorni, grazie agli spettacoli dell'INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico, che compie i 90 anni questa estate.
Sulle millenarie gradinate di pietra bianca migliaia e migliaia di spettatori italiani e stranieri arrivano alla fine del pomeriggio e ascoltano le parole arcaiche dei poeti greci fin dopo il tramonto. La novità più attesa quest'anno è la regia di Peter Stein, il maestro del teatro tedesco, che ha frequentato la tragedia greca in varie occasioni e in varie lingue, ma mai prima d'ora qui a Siracusa, che è un po' la capitale mondiale della tragedia.
Stein affida la sua regia di 'Medea' soprattutto a due elementi forti: una scansione netta e precisa di tutto il testo, affidato all'interpretazione ragguardevole di Maddalena Crippa; e un finale sorprendente, frutto di ardimento e di tecnologia. Infatti, dopo aver avvelenato la nuova moglie di suo marito Giasone, dopo aver ucciso per vendetta i suoi stessi figli, Medea - secondo Euripide - si allontana nel cielo su un carro trainato dal sole. Stein prende alla lettera questa conclusione, facendo salire la sua attrice per 20-30 metri, appesa ad una gru insieme ad un 'sole' di 450 lampade da 500 watt: un effetto tecnologico (che richiede grande coraggio da parte della Crippa) coerente con l'arcaica soluzione immaginata da Euripide.
Per 'Edipo' la regia di Roberto Guicciardini punta sulla energia fisica e l'attitudine atletica del suo protagonista: Sebastiano Lo Monaco, attore siciliano, da 25 anni in palcoscenico; e insieme su un coro di 30 giovani, che si trasforma quasi in balletto contemporaneo; una soluzione parzialmente riuscita, ma che ammoderna in chiave interessante l'elemento più difficile per noi contemporanei della tragedia greca: il coro, appunto. Non sempre tale soluzione risulta efficace, ma la presenza di Mario Scaccia, il decano degli attori italiani, nei panni dell'indovino Tiresia; e quella di Francesca Benedetti, che interpreta la regina Giocarta, insieme all'atletismo di Lo Monaco fanno scattare applausi convinti da tutta l'immensa platea di Siracusa.
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