Il cantiere e' agli sgoccioli, domani sara' allacciata l'energia elettrica e da lunedi' saranno disponibili tre piani di uffici, mentre la parte monumentale e' pronta al 95%. L'ingegner Antonio Acerbo, direttore dei lavori, ha accompagnato nell'ultima visita al cantiere i giornalisti milanesi, concludendo che ''entro il 15-20 ottobre il teatro sara' pressoche' pronto, con largo anticipo sul previsto inizio delle prove''.
Si riferiva, Acerbo, alle prove de ''L'Europa riconosciuta', l'opera di Antonio Salieri che inauguro' la Scala il 3 agosto 1778 e non a caso sara' riproposta per la riapertura, il 7 dicembre. E in effetti, il montaggio delle scene dello spettacolo inaugurale e' in calendario tra il 25 ottobre e la fine del mese, in tempo per l'inizio delle prove. Per la prima volta, visitando il cantiere del teatro anche un non addetto ai lavori riesce ad avere una visione globale della nuova struttura, che da' efficacemente l'idea dei lavori eseguiti. Solo il cuore del teatro e' rimasto intatto, ed e' stato, anzi, restaurato nei marmi, negli stucchi, nei velluti. In pratica, tutto cio' che della Scala il pubblico conosce e' rimasto com'era: la facciata, la sala, i palchi, il loggione, i tre foyer, che sono rimasti, alla vista, quelli del '700 e dell' '800. Tutto il resto invece, tutto cio' che si trova oltre il sipario, e' stato rifatto completamente e rappresenta oggi un autentico teatro del 2004: larghi, luminosi corridoi coi pavimenti di marmo, uffici funzionali, camerini per gli artisti che sono in realta' piu' simili alle grandi camere con bagno di un albergo a cinque stelle; per non parlare di una macchina scenica unica al mondo per versatilita' (permette di avere montati contemporaneamente 4 spettacoli) e di un palcoscenico grande qualcosa come 1600 metri quadrati, piu' del doppio rispetto a quello di due anni fa ora che puo' comprendere anche l'area laterale che una volta era occupata dalla 'Piccola Scala', il teatrino voluto negli anni Cinquanta da Toscanini. Per costruire il nuovo teatro sono stati demoliti ambienti per un totale di 130 mila metri cubi, tutti i vecchi uffici della sovrintendenza, che davano su via Filodrammatici, i locali dei camerini degli artisti, del coro, dell'orchestra. E' stato realizzato un volume apposito per contenere gli spogliatoi, che si stacca nettamente dal resto dell'edificio per la sua forma a ellisse e che e' pressoche' ultimato, gia' esternamente rivestito in listelli di botticino usati come frangisole per nascondere le finestre e dare l'idea di un corpo cieco, come quello della torre scenica che sorge accanto. Oggi gli uffici della sovrintendenza, al primo piano, si aprono su un lungo corridoio largo oltre tre metri, con finestroni che danno sullo spazio del palcoscenico, oltre il sipario. Qui e' ormai stata piu' volte provata l'enorme macchina scenica: il palcoscenico principale (quello che si vede dalla sala) poggia su sei carrelli d'acciaio ognuno dei quali pesa 30 tonnellate; ognuno di questi carrelli (o tutti insieme) possono essere spostati sul palcoscenico laterale, o essere sollevati in alto (dove c'e' spazio per 36 metri) o in basso (dove c'e' spazio per 18 metri) per far posto - in sei minuti - alle scene di spettacoli diversi. ''La Scala - ha detto Mauro Meli, direttore del teatro per gli spettacoli d'opera - potra' contemporaneamente tenere pronti quattro spettacoli. Sara' in grado di rappresentare un balletto al mattino e un'opera nel pomeriggio dello stesso giorno''. Per fare funzionare questa macchina scenica, le luci e tutti i dispositivi elettrici della Scala durante uno spettacolo, la potenza elettrica installata e' di 4 megawatt, pari a quella di oltre 1000 appartamenti. Il pavimento della sala e' stato completato. Al posto delle macerie compattate nella ricostruzione del dopoguerra, e' stato posato un pavimento multistrato (legno e materiali sintetici, in grado di riflettere il suono), finito con listoni di rovere chiaro. ''Lunedi' scorso - ha detto Acerbo - hanno finito di lucidarlo ed e' pronto a ricevere, nella prima settimana di ottobre, le poltrone, che avranno il display per seguire il libretto delle opere incorporato negli schienali''. Anche nel ridotto dei palchi e' stato ripristinato il parquet di rovere. Ma con l'accortezza di posarlo con assetto flottante, fissato cioe' con chiodi e non incollato. ''In questo modo - ha spiegato il maestro Meli - potra' vibrare al suono. E permettera' di ospitare anche qui nel foyer concerti da camera''. I palchi sono in dirittura d'arrivo: i tessuti rossi alle pareti stanno per essere ultimati, il marmorino veneziano e' stato ripristinato nei corridoi (dove non era recuperabile e' stato posato senza venature, per distinguerlo da quello originale), il cotto nei palchi e' stato sistemato, cosi' come il 'seminato' nei corridoi e nelle scale. L'inaugurazione si avvicina, che gli spettacoli comincino.
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