Calascibetta. Ha riscosso successo la prima rassegna “Teatro da Camera” organizzata dall’associazione culturale xibetana L’arpa, tanto da mettere su un “fuori programma” per il prossimo nove di luglio nell’Auditorium comunale di Via Dante, con un altro spettacolo di genere brillante e decisamente fuori dai canoni. Il cartellone teatrale proposto dall’associazione sebbene ristretto per numero di spettacoli ha portato una ventata di innovazione al modo di intendere il teatro portando in scena due atti unici. Uno ”Saffo. Maschia,amante e poeta” messo in scena dal Teatro della Posta di Catania con Egle Doria, Giovanna Mangiù ed Orazio Mannino per la regia di Francesco Di Vincenzo.Secondo atto unico è stato “Sogno o sono pesto” di e con Adriano Aiello, Alessio Salerno, Salvo Giorgio per la regia di Giampaolo Romania.Una rappresentazione assolutamente fuori dai canoni che inizia a coinvolgere il pubblico sin dall’ingresso in sala trovandosi di fronte il protagonista disteso per terra tra le coperte intento a sognare nonostante il passare della gente per entrare in sala. Di la il calarsi all’interno di una serie di serrati monologhi accompagnati da intermezzi di piano e sax a sottolineare i movimenti e le battute dell’irrefrenabile protagonista impegnato in una performance a tratti surreale sui vizi, le manie, i modi disincantati ed a volte cinici di vivere che finiscono con l’appiattire e demotivare i “Liberi pensatori” ed i sognatori consegnandoli ad una alienazione totale rendendo una colpa la resistenza all’omologazione ai costumi ed agli usi del nostro tempo.Una forma di teatro fuori dai canoni quella proposta dal cartellone dell’associazione l’Arpa, che intende coinvolgere direttamente gli spettatori provando a creare le condizioni per un nuovo modo di essere spettatori e continuare ad esserlo anche fuori una volta ritornati nella realtà fuori dalla sala, con un uno stimolo in più.
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