E' stata presentata ieri la stagione lirica 2005-2006 del Teatro delle Muse di Ancona alla presenza di Fabio Sturani (presidente della Fondazione e sindaco di Ancona), Antonio Luccarini (assessore alla cultura del Comune di Ancona), Giampiero Solari (assessore alla cultura della Regione Marche), Silvano Sbarbati (direttore del teatro), Alessio Vlad (direttore artistico) e Pier Luigi Pizzi regista dell'opera contemporanea in cartellone.
Ecco la presentazione di Alessio Vlad, direttore artistico:
"Tre grandi ruoli per tre primedonne: Costanza de Il Ratto dal serraglio, Elisabetta I d’Inghilterra del Roberto Devereux, Leonora de Il trovatore; e allora una debuttante in Italia, ma reduce da importanti successi internazionali nel ruolo: Sine Bundgaard; una debuttante nel ruolo, ma già affermata anche nel nostro paese: Dimitra Theodossiou; una delle “voci” del momento, nuova stella del Metropolitan: Sondra Radvanosky.
E ancora, per quanto riguarda le voci, Josè Bros, tenore che non ha bisogno di presentazioni, debuttante nel ruolo di Belmonte (Il Ratto dal Serraglio) la coppia Magali Lèger e Lois Felix che proprio nei ruoli di Blonde e Pedrillo hanno trionfato la scorsa estate al festival di Aix en Provence, Reinhard Dorn che ha interpretato il ruolo di Osmino sui più importanti palcoscenici del mondo, il cast dell’Elegia per giovani amanti di Henze in cui non si può non sottolineare accanto alla presenza di un’altra primadonna come Hanna Schwarz quella del giovane baritono Davide Damiani, di Caroline Stein, che ha già sostenuto l’impervio ruolo di Hilda Mack la scorsa stagione all’Opera di Berlino, del tenore americano John Bellemer oltre al ritorno ad Ancona di Ruth Rosique e Roberto Abbondanza, Massimiliano Pisapia, nuova voce di tenore italiano, e Roberto Frontali nel Devereux, Walter Fraccaro, Marianne Cornetti e Vladimir Stojanov nel Trovatore. Per quest’ultima opera è prevista una seconda compagnia che metterà alla prova cantanti più giovani e di minore esperienza ma già tutti molto promettenti: perché le Muse debbono essere anche banco ed occasione di prova per giovani e nuovi talenti.
Quattro direttori d’orchestra che per la prima volta salgono sul podio della Filarmonica Marchigiana: Theodor Guschlbauer, Lothar Koenigs, Bruno Campanella e Patrick Fournillier; tutti di grande esperienza e di indiscussa autorità internazionale: sicuramente ognuno darà un contributo prezioso alla crescita dell’ orchestra e del coro.
Quattro produzioni e quattro coproduzioni, o collaborazioni, con sei Teatri: frutto di un lavoro lungo, spesso faticoso di tutta la struttura della Muse che deve essere considerato un risultato importante e un riconoscimento del ruolo che oramai Le Muse hanno nel panorama nazionale e non.
I registi, gli scenografi, i costumisti: gli inglesi Stephen Medcalf e Isabella Bywater per Il Ratto (coprodotto con Cagliari), Pier Luigi Pizzi che si misurerà con un’opera del Novecento (l’Elegia di Henze coprodotta con Napoli), Giovanni Agostinucci che nella chiave di un omaggio alla più grande tradizione teatrale riproporrà un allestimento storico (il Devereux in collaborazione con Roma e Bergamo ), Paul Curran e Kevin Knight autori di un allestimento (Il trovatore) che ha già avuto il suo battesimo, con lusinghiero successo, a Bologna nella scorsa stagione e che dopo le recite ad Ancona sarà portato a Tokyo e Oporto.
E’ una stagione che testimonia il grande sforzo che Ancona sta facendo per costruire una realtà che ha l’ambizione di guardare ben oltre i confini regionali proiettandosi verso l’Europa.
Intorno ad ogni opera verrà costruito un percorso affinché il pubblico possa avere tutte le possibilità di arrivare preparato all’ascolto coinvolgendo scuole ed università.
Quello che è importante è che il Teatro delle Muse venga recepito come forza propositiva, al centro e dentro la città e la regione mantenendo sempre la qualità come presupposto dell’attività di programmazione e di realizzazione.
In questo periodo, breve dalla sua apertura, il Teatro ha formato una sua struttura interna: è un fatto importantissimo perché così il Teatro, costruendo una sua identità, è diventato autosufficiente e autoreferente. Non bisogna dimenticare, infatti, che la qualità artistica è sempre il frutto di una corretta ed organizzata gestione. Ci sono tutte le premesse perché il percorso continui verso risultati sempre più importanti."
Riportiamo qui di seguito anche qualche frase dell'intrigante intervento di Pier Luigi Pizzi, regista-scenografo-costumista dell' "Elegia per giovani amanti" (peraltro, proprio ieri sera gli è stato consegnato il Premio Portonovo per "Idomeneo, re di Creta" che nel 2002 ha inaugurato il ritorno della lirica alle Muse dopo 59 anni).
PIER LUIGI PIZZI:
"Ricordo che c'era una certa diffidenza per la scelta di inaugurare la stagione lirica del Teatro delle Muse appena riaperto con "Idomeneo" di Mozart, nel 2002. Quella scelta si è rivelata incoraggiante perché lo spettacolo (oltre a essere premiato come migliore scenografia del 2002 con l'Opera Award, ndr) continua a girare nei maggiori teatri iataliani e stranieri: proprio ieri debuttava con successo al prestigioso festival spagnolo di la Coruna, inoltre il San Carlo di Napoli ne ha realizzato un interessante DVD.
L'obiettivo di noi teatranti deve essere la qualità che giustifica la scelta di opere rare, difficili da distribuire e da rappresentare: il teatro ha bisogno di proposte nuove.
Torno ad Ancona con molta gioia. L'opera di Henze, Elegia per giovani amanti, è molto difficile. Ho conosciuto Henze proprio quando componeva quest'opera, alla fine degli anni Cinquanta, lui viveva tra Ischia e Napoli io lavoravo al San Carlo come scenografo e costumista. Siamo diventati amici ed ho seguito con interese particolare il successo dell'Elegia, subito definita sua sua opera-mito: riproporla adesso è molto significativo.In seguito, ho lavorato con lui come scenografo e costumista in "Der Junge Lord" e poi in "Die Zauberflote". Ci lega un'amicizia profonda che, purtroppo, i nostri rispettivi lavori ci impediscono di coltivare come vorremmo. Andrò a trovarlo a MArino, vicino Roma, dove ha la sua casa: è bello parlare di musica e letteratura con Henze.
Il libretto dell'Elegia, scritto dal poeta inglese Auden, è bellissimo, di grande intensità poetica: non può essere rappresentato realisticamente . Durante lo studio dell'opera, ne ho subìto il fascino, mi sono abbandonato al dato lirico del testo e della musica. All'inizio avevo pensato a una certa scenografia che pian piano si è spogliata fino a raggiungere quasi il vuoto assoluto con l'evocazione di una montagna che va e viene, così come le immagini vanno e vengono nel ricordo. Lavorerò sul senso dell'evocazione per suggerire un ambiente che lasci allo spettatore la libertà di entrare nell'opera in modo semplice, facile, diretto, con tutto il fervore di un'opera scritta per arricchire".
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