Teatro

Teatro: Pippo Delbono irrompe a Cascina (PI)

Teatro: Pippo Delbono irrompe a Cascina (PI)

Dopo il grande successo al Festival d'Avignon, arriva a Cascina l'ultimo lavoro di Pippo Delbono. Impreziosito dalla carismatica presenza di Umberto Orsini, che ha desiderato confrontare la sua arte con quella di Bobò, attore microcefalo della compagnia Delbono, e accompagnato dalle melodie sacre e profane della Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio e dalla voce della grande cantante popolare Giovanna Marini, Urlo è un grido di collera gettato nei confronti dei potenti, ma anche un grido d'amore lanciato alla superficie della terra. Inoltre da martedì 12 a domenica 17 aprile lo spettacolo sarà in scena anche al Teatro Morlacchi di Perugia dove chiuderà la stagione teatrale. “Urlo” è un musical orchestrato dal talento blasfemo, irridente e feroce di Pippo Delbono, un grande affresco dalle tinte felliniane e bunuélliane in cui si confrontano la carismatica presenza di Umberto Orsini e una compagnia di autentici emarginati e senzatetto, gli attori ‘presi dalla strada’ tradizionalmente al fianco del visionario regista. Come sempre il lavoro di Delbono nasce dentro alla vita, coi corpi e con le voci di coloro con cui ha scelto di condividere quel viaggio, di interrogarsi, di raccontare. Lo spettacolo è un grido di collera contro i potenti, ma anche un grido d'amore. Il tema è il potere che si insinua nei rapporti personali, distorcendoli, avvelenandoli; mentre gli altoparlanti rimandano parole amare sulla repressione - da La Ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde a Urlo del poeta beatnik Allen Ginsberg – un’umanità brulicante ed estrema si materializza uscendo dalle case squinternate di un presepe apocalittico. Con questo spettacolo Pippo Delbono torna al linguaggio fisico-vocale dei suoi primi spettacoli, a un teatro del corpo che danza, del gesto silenzioso che sa raccontare, mentre la voce e il canto diventano l’urgenza a dire e le parole si caricano di senso. Dice Pippo Delbono: "Urlo è il grido. Quello del neonato, ma anche lo strazio del torturato, la furia dell'arrabbiato che chiede la fine del tempo iniquo, proclama l'urgenza di un mondo più umano. Nella lingua dei poeti Urlo è anche l'ululato del vento, dei lupi e della schiera dei potenti, il ringhiare dei cani da guardia dell'ordine dominante, il clamore della moltitudine del popolo non sottomesso."