Il grande repertorio, quello più amato e conosciuto, realizzato nel miglior modo possibile, con direttori d’orchestra, interpreti, registi e scenografi di assoluto valore: un programma capace di emergere nel mondo lirico internazionale per le qualità che appartengono, con indubitabile evidenza, a ciascun titolo della Stagione d’Opera 2004-2005. Il Teatro Regio mantiene dunque la promessa fatta con il pubblico: sostenere l’impegnativo confronto con le opere fondamentali della storia del melodramma, titoli che hanno più che mai bisogno di esecuzioni impeccabili, non dimenticando al contempo il solido rapporto che lega il Regio con l’opera del Novecento.
È la stagione di un teatro solido, con “muscoli” artistici e tecnici di comprovata forza e duttilità che gli consentono di avere sul podio e sul palcoscenico il meglio del panorama internazionale e di realizzare nei propri laboratori ben quattro nuovi allestimenti, oltre a ricostruire la premiatissima Cenerentola di Ronconi vista solamente al Rossini Opera Festival.
La Stagione d’Opera 2004-2005 verrà inaugurata con La bohème, nell’allestimento di Giuseppe Patroni Griffi che nel 1996, celebrando il centenario della prima assoluta con due artisti d’eccezione come Mirella Freni e Luciano Pavarotti, emozionò milioni di persone grazie anche alla diretta televisiva. Protagonisti di questa nuova versione due star da prima pagina, coppia celeberrima anche nella vita che, per la prima volta al Regio, darà vita allo sfortunato amore di Mimì e Rodolfo: Angela Gheorghiu e Roberto Alagna. Nel ruolo di Marcello Lucio Gallo. Sul podio Evelino Pidò, un torinese dalla brillantissima carriera internazionale.
Non possono mancare, neanche in questa Stagione, sorprese e rarità. La prima di queste è Billy Budd scritta dal compositore inglese Benjamin Britten nel 1951, un capolavoro del Novecento di difficilissima esecuzione in virtù del notevole sforzo corale e del particolare cast, tutto al maschile. Il nuovo allestimento del Regio, evocativo e simbolico, è stato commissionato a un regista, cantante e attore cresciuto artisticamente nel nostro Teatro, Davide Livermore, già autore di regie innovative che hanno ricevuto un particolare plauso dalla critica.
Nel mese di dicembre e durante le festività natalizie andrà in scena La Cenerentola di Rossini, nell’allestimento che Luca Ronconi ideò nel 1998, insieme alla scenografa Margherita Palli, appositamente per i grandi spazi del Palafestival di Pesaro. I nostri laboratori lo ricreeranno, insieme al regista, per adattarlo al palcoscenico del Regio, consentendo quindi una “nuova vita” a uno spettacolo così applaudito nelle recite del Rossini Opera Festival, che sarà anche partner di questa edizione. Enrique Mazzola, per diversi anni alla guida del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, dirige un cast di eccellenti interpreti rossiniani come Sonia Ganassi, Antonino Siragusa, Roberto De Candia e Andrea Concetti.
Il progetto della trilogia italiana di Mozart vista attraverso gli occhi di grandi artisti del cinema prosegue con il Don Giovanni. Regista dell’immortale capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart sarà Michele Placido che ha accettato, con grande entusiasmo, l’invito del Regio ad affrontare proprio a Torino la sua prima importante regia lirica, continuando quel percorso che negli ultimi anni l’ha visto sempre più spesso dall’altra parte della macchina da presa. Le scene saranno firmate da Maurizio Balò. Sul podio dell’Orchestra un direttore rigoroso e appassionato come Gianandrea Noseda, primo direttore ospite del Teatro Mariinskij e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il cast riunirà alcuni dei migliori talenti mozartiani come Erwin Schrott, Mariella Devia, Barbara Frittoli, Nicola Ulivieri, Massimo Giordano e Laura Cherici.
Seguirà in marzo una delle opere più popolari di Giuseppe Verdi, assente al Regio da quindici anni: Il trovatore, ossia il melodramma per antonomasia. Nel ruolo del Conte di Luna il grande Leo Nucci, che ne fu già protagonista nell’edizione del 1991. Marcello Giordani, uno dei più apprezzati tenori romantici del repertorio italo-francese, sarà Manrico. L’allestimento, verace e colorato, con scene e costumi molto ricchi, è quello dell’Opera di Roma ideato dal regista Alberto Fassini (sue le edizioni di Traviata e Norma viste a Torino negli ultimi anni). Sul podio dell’Orchestra il maestro Renato Palumbo, che nel 2000 inaugurò la Stagione con Sly.
Seconda preziosa rarità della Stagione è L’amore dei tre re del 1913, l’opera più rappresentativa di Italo Montemezzi, forse l’unico compositore italiano che abbia recepito le conquiste linguistiche di Richard Strauss. La sua troppo poco nota produzione teatrale, dalle sonorità possenti, improntata a un espressionismo realista, smentisce il luogo comune che dopo Puccini l’opera italiana sia morta. Oleg Caetani torna a dirigere l’Orchestra del Regio per questa particolare produzione; in scena Roberto Scandiuzzi, Marco Vratogna, Jon Villars e Francesca Patané. Il nuovo allestimento del Teatro Regio, realizzato in Coproduzione con il Theater Erfurt, è affidato al regista Guy Montavon; scene e costumi saranno di Luisa Spinatelli.
Maggio vedrà in scena Anna Bolena, il primo grande capolavoro che consegnò a Gaetano Donizetti il consenso dei teatri d’Europa. Presentiamo questo titolo, assente al Regio dal 1981, nell’allestimento coprodotto dal Teatro Comunale di Bologna e dall’Opéra di Montecarlo, per la regia realistica e al contempo innovativa di Jonathan Miller e la direzione musicale dell’amatissimo Bruno Campanella. L’impegnativo ruolo della protagonista è stato affidato all’acclamata Semiramide del novembre scorso, Darina Takova, in scena altri quattro grandi interpreti che ospitiamo per la prima volta: Denis Sedov, Daniela Barcellona, José Bros e Marina Comparato.
Ultimo titolo operistico della Stagione sarà il Werther di Jules Massenet, un autore incredibilmente trascurato in Italia e che invece ha sempre riscosso nel nostro teatro un grande consenso, basti pensare al successo dell’ultimo Don Quichotte. Werther verrà presentato in un nuovo allestimento creato da Davide Alagna. Alain Guingal, grande interprete del repertorio francese, dirigerà un cast eccezionale con Roberto Alagna, Monica Bacelli, Marc Barrard e Nathalie Manfrino.
A coronamento della Stagione, un appuntamento sinfonico-corale di grande carisma: Roberto Abbado ritorna al Regio, dopo aver inaugurato la Stagione in corso con Simon Boccanegra, per dirigere un altro monumentale capolavoro di Giuseppe Verdi, la Messa da requiem per soli coro e orchestra, un titolo di tale spessore da non temere l’accostamento con le opere che lo precedono e che non viene presentato al Regio da ben quindici anni. Interpreti solisti saranno Luciana D’Intino, Norma Fantini, Fabio Sartori e Roberto Scandiuzzi.
In un momento di generale difficoltà in ambito nazionale e locale, dunque, il Teatro Regio di Torino, grazie alle sue comprovate capacità artistiche e gestionali e al rapporto di fiducia intessuto con i partner privati, qualifica e ottimizza la sua attività, confermandosi inoltre punto di riferimento privilegiato per le attività culturali del territorio, come dimostra il sempre maggior coinvolgimento nella gestione di appuntamenti di grande rilievo della Città come Torino Settembre Musica, Torinodanza, Luci d’Artista, Torino Punti Verdi.
Oltre a queste importanti conferme sul legame strettissimo che lega il Regio al suo territorio, l’altro rapporto fondamentale che il Teatro intende sempre più rafforzare è quello con il pubblico, offrendo nuove opportunità e agevolazioni. Tra le importanti novità la possibilità di “creare” una propria stagione scegliendo formule di abbonamento a quattro, a sei, a nove titoli oppure a tre prime rappresentazioni a scelta e di acquistarle con vantaggiosi pagamenti dilazionati. Inoltre non solo restano invariati i prezzi di biglietteria, ma vengono addirittura introdotte nuove consistenti riduzioni per giovani, anziani e per le famiglie che intendano far avvicinare i ragazzi al mondo dell’opera. Modi nuovi e sempre più semplici per vivere una Stagione ricca e coinvolgente che ha la forza dei grandi classici e che viene realizzata con la passione di chi ogni sera è fiero di mettere in scena il meglio.
Teatro