Teatro

Teatro: tornano Rosencrantz e Guildenstern a Milano

Teatro: tornano Rosencrantz e Guildenstern a Milano

Si ripropone uno spettacolo molto amato dal pubblico, e per questo diventato un classico, Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard, che è la storia mai raccontata di due personaggi minori dell’Amleto, a cui l’autore concede una seconda vita. Una possibilità di riscatto senza speranza, però, perché il loro destino è già stato scritto cinquecento anni fa da Shakespeare, e, quindi, possono solo recitarlo di nuovo, anche se, questa volta, da protagonisti. Vittime prese in un intreccio per loro incomprensibile, si muovono spaesati, ironici, perplessi, in un labirinto tragico, la cui sola via d’uscita è la morte. Il capocomico, che ben conosce la tragedia dell’Amleto, cerca, rappresentandola per loro, di avvertirli, ma invano. E Stoppard dà voce umana e sorprendente contemporaneità alla grottesca vicenda di questi piccoli, mortali personaggi, prigionieri dell’immortale capolavoro. E la strada su cui viaggiano sembra uno scenario di Beckett, Elsinore un castello di Kafka. Tutto il resto è teatro: parole, parole e immagini che affiorano da un’altra dimensione. In scena solo tre attori, gli altri sono ombre evanescenti, citazioni filmiche ricreate in nuove oniriche sequenze-fantasmi, che affiorano da un vecchio fondale. Una mescolanza di teatro e di cinema che fa interagire a contrasto personaggi shakespeariani e interpreti dal vivo su un palcoscenico di intrighi e illusioni, di apparizioni e dissolvenze, dove i due protagonisti oscillano come su un’altalena tra il guardare gli spettatori e il partecipare all’azione, tra la vita e la finzione teatrale, cercando le radici del loro esistere in scena e del non esistere più all’improvviso. Dal 17 al 28 maggio 2005 Teatro Sala Fontana Milano Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione presenta ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI L’Amleto secondo Tom Stoppard di Tom Stoppard con Stefano Braschi, Carlo Ottolini, Franco Palmieri scene e costumi Emanuela Pischedda elaborazione dei filmati Joannis Vlatakis musiche Alessandro Nidi regia Letizia Quintavalla e Bruno Stori