Agata Garbuio e Claudio Colombo si incontrano all' Accademia Teatrale Veneta, dove si formano, attraverso lo studio di diverse discipline, come attori. Dopo il conseguimento del diploma, spinti dal comune interesse per la maschera e le tradizioni popolari, decidono di intraprendere un percorso di ricerca insieme. Nasce così BRAT Teatro. All'interno del gruppo i campi di ricerca e studio sono essenzialmente tre, profondamente legati uno con l'altro: le tradizioni popolari, l'oggetto maschera e il corpo. Applicando l'etnografia, ci siamo recati nei luoghi dove ancora oggi sono vivi rituali e festeggiamenti antichi e abbiamo partecipato a questi, effettuando uno studio pratico. Tutto questo per arrivare ad una etnologia del rito da applicare al teatro, cioè la ricostruzione di tutti quegli elementi comuni alle varie forme della tradizione, come fondamento dell'atto creativo. In particolare ci siamo focalizzati sulla maschera e quindi sui carnevali e sugli eventi in genere in cui la maschera ricopre un ruolo fondamentale. Da qui lo studio sull'oggetto maschera e sulla sua realizzazione, attraverso anche il confronto con i grandi mascherai della commedia dell'arte come Stefano Perocco di Meduna, fino a giungere ad uno stile proprio. Le maschere BRAT sono mezze maschere costruite con un insieme di materiali simili alla cartapesta, con colori, forme e tratti antropomorfi caratterizzati. Perché la maschera in scena abbia vita, sono fondamentali lo studio del corpo e l'analisi del movimento. Per questo e per avere stimoli sempre nuovi, ci lasciamo contaminare da diverse discipline, quali la danza, il mimo corporeo, biomeccanica teatrale etc. Dalla sintesi delle nostre ricerche ricaviamo materiale vivo, che si sedimenta in noi, e che viene rielaborato nella creazione degli spettacoli.