Lo spettacolo mette in scena i tre testi che Müller scrisse in tre differenti periodi e che poi raccolse in un’unica trilogia.
In “Riva abbandonata” una donna, forse dell’est, prima della caduta del muro, si ritrova, decisa a seguire il suo uomo, in un occidente sinistro e inquietante, che la porterà alla prostituzione. In “Materiale per Medea”, una donna straniera, obbligata a vivere da reietta, si ritrova ad interpretare suo malgrado il monologo di Medea di fronte ad uno strano pubblico teatrale, scioccato da un finale inatteso. Nell’ultimo capitolo, “Paesaggio con Argonauti”, la figura della donna si disintegra per diventare ella stessa il paesaggio che racconta: la morte dei dominatori.
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