Un soggetto per un breve racconto…però scritto come le pagine di un diario, senza il tono del narratore distante, ma con la presenza, la passione di chi svela a se stesso i propri segreti, per poi farci i conti. E come tutte le pagine di diario, quello che resta sono parole intime, a volte confuse, raccolte di pensieri e di passioni a tinte forti, che hanno lo slancio dei sogni…e poi il sorriso che nasce rileggendole.
E allora? “Un soggetto per un breve racconto”… così Trigorin definisce Nina nel Gabbiano di Cechov. Per noi è molto di più: abbiamo voluto fare di Nina una sorta di specchio, perché quella di Nina è la storia di tutti, almeno di tutti noi quando facciamo i conti con i nostri orizzonti. Un monologo forse per due, un’attrice monologante e un’ombra, un fantasma, un personaggio… ma a volte, in teatro, i personaggi della fantasia sono fantasmi più vivi e più veri d’d’ogni cosa viva e vera… E così il percorso dell’attrice attraversa, incrocia, affianca quello di Nina
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