Cinema

Giornate degli autori, cinema in cerca di identità

Giornate degli autori, cinema in cerca di identità

Al terzo anno di vita e con una variazione della line-up organizzativa, le Giornate degli autori, evento parallelo alla Mostra internazionale del cinema di Venezia (iniziano il 31 agosto, chiudono il 9 settembre), strizza l'occhio con un po' di invidia a esperienze ben più collaudate, dalla Quinzaine di Cannes al Forum di Berlino. Ma un luogo dedicato al cinema meno convenzionale, alle visioni più oblique rappresenta un'isola felice e necessaria in mezzo al gigantismo dell'arcipelago veneziano. Per segnalare magari cio che rischia di restare all'ombra delle grosse produzioni. L'anno scorso, per esempio, "13 - Tzameti" di Géla Babluani ha vinto poi il Leone del Futuro - Opera Prima e il premio della Giuria al Sundance. Così come "Le petit lieutenant" di Xavier Beauvois, che si era aggiudicato il "Label Europa Cinemas" a Venezia, ha ottenuto il César 2006 per la protagonista Nathalie Baje. E ancora "Craj - Domani" di Davide Marengo, ha avuto una parte della visibilità che meritava e, su tutt'altre sponde stilistiche "C.R.A.Z.Y." di Jean-Marc Vallée, spumeggiante e malinconico ritratto (in musica) di una famiglia del Canada francofono (esce in Italia il 25 agosto), ha poi vinto a Toronto, al Gijon Film Festival, al Giffoni Film Festival di quest'anno.

Il regista e attore marocchino Faouzi Bensaïdi
Lo staff guidato da Fabio Ferzetti, che succede a Giorgio Gosetti, ha selezionato 12 film più le eventuali sorprese. Alla Villa degli autori al Lido però i film non saranno, volutamente, il centro d'interesse esclusivo. Perchè il progetto, a capo del quale c'è Roberto Barzanti e i vicepresidenti Emidio Greco e Citto Maselli. (rispettivamente per ANAC, Associazione Nazionale Autori Cinematografici e gli Autori dell'API, Autori Produttori Indipendenti) quest'anno sente di avere l'occasione tanto attesa di interagire con un governo "amico" «al quale però non faremo sconti», fanno sapere. In cima alla lista delle questioni che saranno affrontate durante seminari e incontri c'è la nuova legge sul cinema. Gli autori in un fronte unanime hanno un progetto da sottoporre al Ministro Rutelli, una piccola rivoluzione copernicana per ridare linfa all'industria cinematografica, sostenerla e promuoverla. Più visibilità ribaltando il mercato nazionale, strozzato da potenti oligopoli. Guardano alla Francia, gli autori, chiedondo una tassazione più capillare per tutti gli utilizzi di immagini, in modo da raccogliere risorse. Qui il riferimento è ai nuovi mezzi di fruizione del cinema, dal telefonino al computer, tema del convegno internazionale sul diritto d'autore organizzato dalla SIAE. Infine la creazione di un Centro Nazionale Cinematografico e la ridiscussione degli assetti di Cinecittà Holding (e la Rai?). Troppo? Non proprio, fanno notare, visto che il governo se la caverebbe egregiamente semplicemente attuando le due pagine di propositi in materia contenuti nel Programma dell'Unione.

Per passare dal serioso al didattico, le Giornate lanceranno una iniziativa ancora in progress che ha attirato l'interesse di numerose personalità della cultura. Con la collaborazione del Sindacato Nazionale dei Critici e il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici (SNCCI e SNGCI), l'Arci, la Cineteca Nazionale di Roma, il Museo del Cinema di Torino, la Mediateca Regionale Toscana, RaiSat si vorrebbe portare nelle scuole e ri-avvicinare la gente comune ai grandi classici del cinema italiano, che sono arte e spettacolo ma anche un fondamentale veicolo di memoria e identità collettiva.


Da "Falkenberg Farrewell" dell'esordiente svedese Jesper Ganslandt
Film in cerca di identità
Senza cercare un filo conduttore, che si è rivelato però a lavoro di selezione finito, Fabio Ferzetti e il suo staff hanno messo insieme una serie di opere che in qualche modo sono accomunate dalla incerta identità. Che si parli di migrazioni o di spostamenti interiori, storie e protagonisti disegnano un uomo contemporaneo spaesato, confuso, esile, spostato, in bilico. Manco a dirlo, un giro del mondo in immagini, con otto anteprime mondiali, sei esordi alla regia, due opere seconde. Per l'Italia sarà interessante vedere "Come l'ombra" di Marina Spada, con la collaborazione di Gabriele Basilico, un grande fotografo specializzato in "paesaggi urbani". Stavolta sarà una Milano estiva, spopolata, ripresa in digitale (a bassissimo costo). Scomparso da poco, Christophe de Ponfilly, noto reporter e documentarista (una vita trascorsa in Afganistan) non godrà l'omaggio del Lido al suo primo film di finzione, "L'étoile du soldat", duro j'accuse ai vecchi e nuovi venti di guerra. Promette risate e amare riflessioni "WWW What a Wonderful Word" di Faouzi Bensaïdi, in una pirotecnica rappresentazione del Morocco di oggi, che farà combiare idea su molte cose. Non manca naturalmente l'Europa, soprattutto una serie di opere della nuova ondata del cinema di idioma ispanico, dall'Argentina al Perù e la Spagna. Stando più a nord un finto film-verità girato quasi a quattro mani dal protagonista e dal suo regista, "Offscreen" del danese Christoffer Boe, già alle Giornate nel 2005 con "Allegro". E poi una segnalazione molto accorata di Ferzetti, "Falkenberg Farrewell" del 28enne esordiente svedese Jesper Ganslandt, una polifonia di corpi e di paesaggi per raccontare l'addio alla giovinezza.

Niente concorso per gli autori, soltanto il riconoscimento "Label Europa Cinémas", che garantirà al film prescelto la promozione e la permanenza duratura sui 1562 schermi affiliati, nonché la stampa, per l'Italia, di almeno 5 copie offerte da Technicolor. Mentre le opere prime selezionate concorreranno al "Premio Luigi De Laurentiis", al pari degli esordi presenti nelle altre sezioni della Mostra. Come accadde l'anno scorso per "13-Tzàmeti" di Gela Babluani.


LA SELEZIONE DEL 2006

WWW, WHAT A WONDERFUL WORLD di Faouzi Bensaïdi Marocco/Francia - 90' - Prima mondiale

OFFSCREEN di Christoffer Boe Danimarca - 93' - Prima mondiale

KHADAK di Peter Brosens e Jessica Woodworth - Primo film di finzione Belgio/Germania/Olanda - 110' - Prima mondiale

FALKENBERG FAREWELL di Jesper Ganslandt - Opera prima Svezia/Danimarca - 91' - Prima internazionale SEPT ANS di Jean-Pascal Hattu - Opera prima

SEPT ANS di Jean-Pascal Hattu - Opera prima Francia - 86' - Prima mondiale

MIENTRAS TANTO di Diego Lerman - Opera seconda Argentina/Francia - 92' - Prima mondiale

RÊVES DE POUSSIÈRE di Laurent Salgues - Opera prima Burkina Faso/Canada/Francia - 90' - Prima mondiale

AZUL OSCURO CASI NEGRO di Daniel Sanchez Arevalo - Opera prima Spagna - 105' - Prima internazionale
LA NOCHE DE LOS GIRASOLES (ANGOSTO) di Jorge Sanchez Cabezudo - Opera prima Spagna/Francia/Portogallo - 123' - Prima internazionale

COME L'OMBRA di Marina Spada - Opera seconda Italia - 87' - Prima mondiale

Special Screenings: omaggio a Christophe de Ponfilly L'ETOILE DU SOLDAT di Christophe de Ponfilly - Primo film di finzione Francia/Germania/Afghanistan - 100' - Prima mondiale

Special Screenings: CHICHA TU MADRE di Gianfranco Quattrini - Opera prima Perù/Argentina - 93' - Prima internazionale