Perchè meravigliarsi se a Cannes la direzione del festival ha tenuto fuori la nostra cinematografia, se fa altrettanto una nostrana neonata rassegna per il cinema indipendente, creata, secondo le dichiarate intenzioni degli ideatori per dare nuove possibilità di visibilità e mercato ad autori che contano solo sulle loro forze economiche?
“Purtroppo ci sono stati proposti solo film italiani che in realtà avevano alle spalle interventi economici pubblici” questa la dichiarazione del Direttore Artistico del Drake International Film Festival, il regista Francesco Di Lorenzo, in risposta alle osservazioni in merito da parte della stampa ed ad un non celato disappunto di una bellissima e tesissima Maria Grazia Cucinotta, chiamata a far da madrina alla manifestazione.
Scorrendo l’elenco dei film in concorso, non possiamo fare a meno di notare la presenza, tra gli attori in gara, di star quali Sharon Stone, Vincent Gallo, Danny Aiello, del premio Oscar Timothy Hutton, Matthew Perry, Sienna Guillory, Viggo Mortensen, tanto da dubitare di essere a Berlino, anziché nella vanvitelliana Reggia di Caserta, che ospiterà, dal 23 giungo, la manifestazione.
Ci domandiamo, però, se è da ritenere più indipendente un film americano che ha alle spalle filantropici miliardari che possono permettersi di scritturare stelle hollywoodiane (ricordiamo che un colossal come "Braveheart" parte come indipendente), o il nostro povero cinema, che a volte deve accontentarsi delle briciole che qualche ente pubblico dà a loro disposizione per far lavorare registi ed attori spesso sconosciuti.
Ma si sa, la presenza di star come la Stone fa sicuramente più gola, ad amministratori, organizzatori e sponsor, di una qualsiasi anonima attrice italiana.
In una conferenza stampa in cui hanno fatto da protagoniste gaffe e polemiche tra organizzatori ed associazioni locali, quest’ultime contrariate dalla mancanza di informazione e di volontà di coinvolgimento, secondo loro, da parte dei primi, non sono state molte le notizie che è stato possibile ricavare, infatti gli organizzatori, oltre che dirci e confermarci più volte che sono “stanchi ma felici” per quel che stanno facendo, e glorificare (ma ce n'è bisogno?) con reiterati "magnificat" la “straordinaria location” che ospita il Festival, non hanno nemmeno reso noti i nomi delle sei opere prime in gara per il premio dedicato alla memoria di Massimo Troisi, né tantomeno delle sei pellicole fuori concorso.
Dopo tante chiacchiere non ci resta quindi che aspettare il 23 giugno e far finalmente parlare i film sperando nella loro qualità.
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